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Qatargate, Eva Kaili accusa Bruxelles: "Servizi segreti del Belgio hanno messo sotto controllo molti europarlamentari"

L'ex europarlamentare Eva Kaili, indagata con Antonio Panzeri nel maxi scandalo noto come Qatargate, ha rivelato che i servizi segreti belgi spierebbero numerosi parlamentari europei

04 Giugno 2023

Qatargate, Eva Kaili rivela: "Servizi segreti belgi hanno messo sotto controllo molti europarlamentari"

Eva Kaili, l’europarlamentare di origini greche da poco rilasciata dopo l’incarcerazione seguita allo scandalo Qatargate, ha parlato in una lunga intervista della sua versione dei fatti, tutta da verificare, riguardo a quello che è considerato come il maggiore scandalo di corruzione della storia dell’Unione Europea.

Eva Kaili attacca Bruxelles sui metodi di interrogatorio e l’intromissione dei servizi segreti belgi nell’amministrazione dell’Unione

Molti, da parte sua gli attacchi alle istituzioni di Bruxelles, verso le quali fioccano anche accuse di “iniziative autoritarie”. Kaili era stata arrestata in Belgio circa 6 mesi fa, con l’accusa di essere membro di un sistema di corruzione diffuso in seno all’europarlamento, facente capo all’eurodeputato (ex PD e ex Art. 1) Antonio Panzeri. A dicembre anche per lei erano scattate le manette, dopo che la donna aveva chiesto al padre di trasferire dalla propria abitazione una valigia contenente circa 700 mila euro in contanti.

Dopo il rilascio di alcune settimane fa, Kaili ha ricominciato a presentarsi al pubblico, con interviste e collegamenti in tutta Europa. E lo sta facendo con dichiarazioni che stanno attirando l’attenzione di molti osservatori. Parlando delle confessioni di Panzeri, ad esempio, ha affermato: “Penso che il pentimento e le confessioni di Panzeri siano state ottenute sotto minaccia. Il messaggio era chiaro: se fai i nomi, ti offriamo un accordo e liberiamo tua moglie e tua figlia dalla prigione. Sono metodi non degni di uno stato di diritto”.

L’ex europarlamentare ha quindi continuato esprimendo come, secondo la propria personale percezione, tale “atteggiamento” sia stato adottato dalle istituzioni bruxellesi, di cui un tempo era privilegiato membro, anche durante la sua incarcerazione: “Hanno fatto lo stesso con me. Dichiarandomi colpevole o facendo nomi importanti sarei tornata subito da mia figlia, ma dato che avrei dovuto mentire, non ho mai nemmeno pensato che potesse essere un’opzione. Durante il primo interrogatorio e prima di pentirsi, Panzeri ha fatto i nomi di due membri del parlamento di lingua italiana e non il mio e non parla di me neppure nelle intercettazioni telefoniche. Il primo è stato arrestato, l’altra persona non ha avuto problemi, mi chiedo ancora perché. Forse perché protetta da un’immunità speciale?".

Oltre a questo, ad essere evidenziato dalla donna è uno scandalo di elevata gravità, che nel caso in cui fosse confermato dovrebbe mettere in crisi i rapporti di molte capitali con i vertici dell’Unione: “Dal fascicolo giudiziario i miei avvocati hanno scoperto che i servizi segreti belgi avrebbero messo sotto osservazione le attività dei membri della commissione speciale Pegasus (Indaga sulle intercettazioni di leader europei fatte illegalmente dal Marocco, ndr.). Il fatto che i membri eletti del Parlamento siano spiati dai servizi segreti dovrebbe sollevare maggiori preoccupazioni sullo stato di salute della nostra democrazia europea”. Al momento, tuttavia, nessun commento dalle istituzioni belghe per quello che, di fatto sarebbe il primo caso di Paese membro che mette sistematicamente sotto controllo europarlamentari di tutti i 27.

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Commenti all'articolo

  • alelepri55@gmail.com

    alelepri55

    05 Giugno 2023 - 14:08

    Per nostra fortuna hanno messo sotto controllo i parlamentari euroschifosi della sinistraccia europea. Altrimenti chissa' cos'altro rubavano gli infami schifosi.

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