24 Aprile 2023
Il giornale Kyiv Indipendent riporta la notizia di un audio che starebbe circolando sui canali Telegram riconducibili alla Compagnia Wagner. Nel messaggio, quello che sembrerebbe essere il comandante Yevgeny Prigozhin, afferma che d'ora in avanti la compagnia non farà più prigionieri. Il messaggio sarebbe la risposta ad un altro vocale nel quale apparentemente due soldati ucraini discutono di giustiziare alcuni prigionieri di guerra russi.
Sta girando da alcune ore su diversi canali Telegram riconducibili al gruppo Wagner un messaggio audio apparentemente diffuso dal comandante della compagnia, Yevgeny Prigozhin. Nel vocale, l’uomo non lascerebbe spazio all’interpretazione riguardo al trattamento dei prigionieri nei mesi a venire: “Uccideremo tutti sul campo di battaglia. Non faremo prigionieri di guerra”. Il messaggio, ripreso dalla testata Kyiv Indipendent, seguirebbe un altro vocale, nel quale due soldati ucraini apparentemente discutono tra loro sul giustiziare alcuni soldati russi caduti nelle proprie mani. È complicato capire se il messaggio di Prigozhin sia una macabra battuta da spaccone cavalcata dai media occidentali, e allo stesso tempo se il vocale dei due soldati ucraini non sia frutto della propaganda di Mosca. Tuttavia quello che appare chiaro è quanto entrambi i messaggi siano verosimili, testimonianza della crudezza di questa guerra.
Nel frattempo infuria la Battaglia per Bakhmut, con i miliziani della Compagnia Wagner ed i soldati dell’esercito russo che continuano a scontrarsi casa per casa con i reparti ucraini. Proprio a causa delle grandi perdite che la compagnia sta subendo in questo settore, in questi giorni la Wagner ha avviato una nuova campagna di arruolamento sui social russi, arrivando ad offrire a tutti i volontari tra i 22 ed i 50 anni che vorranno indossare la sua uniforme (anche senza precedenti esperienze) una paga di 240 mila rubli al mese (circa 2600 euro). Una cifra molto considerevole in Russia, e superiore a quella dei pari grado nelle forze armate governative.
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