06 Febbraio 2023
È ancora presto per parlare di un bilancio della devastazione creata dal terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Le vittime delle due scosse maggiori, di magnitudo 7,9 e 7,5, e delle oltre 120 di assestamento sono più di 2500. Si parla di oltre 10 mila feriti.
Il numero delle vittime è in drammatico aumento: si continua a scavare fra le macerie degli oltre tremila edifici crollati. Il sisma ha devastato Turchia e Siria con le due scosse principali di magnitudo 7,9 e 7,5 in scala Richter. Se si volesse valutarne l'intensità con la scala Mercalli, rientrerebbero nel più alto, il XII, chiamato apocalittico.
La descrizione degli effetti di un simile sisma sono: "Danneggiamento totale. Distruzione di ogni manufatto, pochi superstiti e sconvolgimento del suolo". Lo scenario si presenta così. Gli ultimi aggiornamenti, riportate da Sky News, riportano almeno 2500 morti, di cui 1.541 morti in Turchia, 539 nella Siria controllata dal governo e altri 390 nella parte di territorio siriano controllato dall'opposizione.
Sono state almeno 43 le scosse di assestamento di magnitudo 4,3 o superiore. Il sismologo Alessandro Amato dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha dichiarato: "in termini di energia liberata, quello avvenuto in Turchia è stato di quasi mille volte superiore in termini di energia liberata" a quello avvenuto ad Amatrice del 2016 con magnitudo 5,9.
fonte: Facebook, @Geo
Davanti a simili catastrofi naturali ci si stringe e si diventa solidali. In Turchia in molti hanno risposto all'appello della Mezzaluna Rossa e sono accorsi per donare il sangue raccogliendosi in lunghe file. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato 7 giorni di lutto nazionale. Incontrando la protezione civile ha affermato: "Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito".
Secondo lui è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939, con epicentro ad Erzincan. Quella catastrofe portò al decesso di 33 mila persone. Le parole del presidente sembrano suggerire che il terremoto di oggi sia più grave rispetto a quello che ha colpito il Paese nel 1999: con epicentro a İzmit e di magnitudo 7.6 uccise più di 17.000 persone.
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