12 Gennaio 2023
fonte: Fox News
A meno di tre giorni della prima notizia di un ritrovamento di documenti segretati in un ex ufficio di Biden, si scopre che ce ne sono altri, in un luogo diverso. L'investigazione del dipartimento della Giustizia si complica.
Una nuova batteria di documenti classificati è stata trovata in un altro ufficio del presidente Joe Biden. È stato reso noto dall'emittente statunitense NBC, a sua volta avvertita da una fonte, per il momento anonima, all'interno della Casa Bianca. Al momento il luogo del secondo ritrovamento, il contenuto dei nuovi documenti e il livello di segretezza non è stato reso pubblico.
Dei documenti nell'ufficio del Penn Biden Center ora si sa che sono 10, alcuni classificati come "top secret", cioè massimo livello di segretezza. Alcuni di questi file risalgono dal 2013 e al 2016, quando Biden era vicepresidente di Barack Obama, e sono dei rapporti dei servizi segreti sull'Iran, sul Regno Unito e sull'Ucraina.
La fonte afferma che dopo il ritrovamento del 2 novembre sono stati ispezionati anche altri luoghi per capire se ci fossero altri documenti coperti da segreto che dovessero essere resi all'Archivio Nazionale. La prima scoperta è stata resa pubblica con oltre due mesi di distanza perché l'8 novembre si sarebbero tenute le midterm, mentre la seconda è spuntata ad appena 2 giorni dalla prima.
Il presidente Biden non ha rilasciato nessun commento in merito, né la sua portavoce Karine Jean-Pierre che ha evitato le domande in merito nella sua conferenza quotidiana. Nemmeno il dipartimento di Giustizia, che sta già revisionando i primi documenti e sta indagando con quali intenti siano finiti nell'ex ufficio di Biden, si è espresso.
La scoperta di nuovi documenti in un nuovo ufficio non può che aumentare il sospetto nei confronti del Presidente. Se un errore può capitare nell'impacchettamento delle carte, una seconda occorrenza lo fa sembrare sistematico e volontario. In merito al primo ritrovamento, il presidente si era detto che era "sorpreso" e aveva sottolineato come lui, a differenza di Trump, aveva pienamente cooperato con il dipartimento di Giustizia, suffragando la tesi della fuoriuscita involontaria.
Biden, commentando la vicenda di Mar-a-Lago, aveva dichiarato molte volte che fosse inaccettabile trafugare dei documenti segretati e rifiutarsi di renderli all'Archivio Nazionale.
Le richieste di chiarezza provengono sia da esponenti democratici, come il senatore democratico Mark Warner, sia repubblicani. Lindsey Graham, conservatore, ha rilanciato la richiesta all'Attorney General, il ministro della Giustizia americano Merrick Garland: "Se ha ritenuto necessario nominare uno special counsel per fare luce su come Trump ha gestito documenti riservati lo stesso deve fare per come ha mal gestito il presidente Biden documenti riservati quando era vicepresidente".
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