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Cina, crollo export (9%) e import (11%), Pechino allenta restrizioni anti Covid. Borsa a +3%

La Cina chiude il mese di novembre con un surplus commerciale di 69,84 miliardi di dollari, circa 10 in meno rispetto alle previsioni degli analisti, scontando l'indebolimento della domanda esterna e i lockdown anti-Covid che hanno colpito i consumi interni

07 Dicembre 2022

Covid, Cina annuncia allentamento restrizioni, ma crolla import-export, nonostante il +3% in borsa

La Cina ha annunciato oggi un allentamento generale delle restrizioni Covid, riducendo i requisiti obbligatori e la frequenza dei test, consentendo anche ad alcuni casi positivi di mettersi in quarantena a casa propria. Ma il crollo import-export si fa sempre maggiore e Pechino cerca di correre ai ripari. Il commercio cinese è stato indebolito dal raffreddamento della domanda a causa dell'aumento dei tassi. L'effetto dei lockdown sui consumi interni è -10,6% annuo, contro il -6% previsto. Nonostante sia aumentata la fiducia nei mercati, tra i cittadini prevale la tendenza al risparmio.

Covid, Cina annuncia allentamento restrizioni

Dopo le proteste di piazza scoppiate nei giorni scorsi contro le misure imposte dalla politica 'Zero Covid', la Cina annuncia importanti cambiamenti che segnano un allentamento delle restrizioni. Un evidente ripensamento delle politiche adottate negli ultimi 3 anni, che hanno indebolito notevolmente le borse

Tra le nuove 10 misure annunciate dal Consiglio di Stato, quella più rilevante è che ora ai contagiati con sintomi lievi, o asintomatici, sarà permesso di fare la quarantena a casa. Non saranno più costretti quindi a trasferirsi nei centri di quarantena, ora i positivi dovranno rimanere in isolamento a casa per 7 giorni, ed i loro contatti per 5. Le scuole dove non ci sono stati focolai devono tornare all’insegnamento in classe e verranno inoltre limitati i blocchi a edifici, distretti e quartieri.

 Cina, dopo le restrizioni serrate crolla import-export nel Paese

La Cina chiude il mese di novembre con un surplus commerciale di 69,84 miliardi di dollari, circa 10 in meno rispetto alle previsioni degli analisti, scontando l'indebolimento della domanda esterna e i lockdown anti-Covid che hanno colpito i consumi interni. 

Secondo i dati diffusi dalle Dogane cinesi, l'export ha registrato un tonfo annuo dell'8,7%, contro stime a -3,5%, mentre l'import del 10,6%, contro il -6% previsto.

Le esportazioni sono crollate a 296,1 miliardi di dollari, in peggioramento rispetto al calo dello 0,9% di ottobre. Le importazioni sono diminuite a 226,2 miliardi di dollari, in calo rispetto alla discesa dello 0,7% del mese precedente. Il surplus commerciale globale del Paese si è ridotto del 2,5% rispetto all'anno precedente.

Sono gli effetti delle politiche "zero-Covid". Una contrazione del commercio cinese era attesa, con il raffreddamento della domanda globale a seguito degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve e delle banche centrali in Europa e in Asia per frenare l'aumento dell'inflazione. La domanda dei consumatori cinesi è stata danneggiata dalla strategia "zero-Covid" che ha ripetutamente chiuso ampie sezioni delle città per contenere focolai di virus.

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