06 Dicembre 2022
Esistono migranti di serie A e migranti di serie B: quelli che giungono via mare lungo la rotta mediterranea sono un grattacapo dell'Italia. Ma quelli che vengono dalla rotta balcanica sono un interesse dell'Europa. Bruxelles infatti ha lavorato a un piano in venti punti che si fonda su cinque pilastri: la gestione delle frontiere, le procedure di asilo e accoglienza, la lotta al traffico di esseri umani, la cooperazione su riammissione rimpatri e allineamento della politica in materia di visti.
Così la rotta balcanica, che dovrebbe interessare i paesi germanici come Austria, Germania e Polonia, diventa un problema di 27 paesi, i cui leader si incontrano oggi a Tirana per fare il punto della situazione insieme ai partner della regione su diversi aspetti della cooperazione.
La necessità dell'Europa di affrontare il problema delle migrazioni, insieme a tutti i leader dei 27 paesi deriva dal fatto che i flussi sono notevolmente aumentati quest'anno a causa di diversi fattori, che sono indubbiamente legati ai conflitti in corso.
Anche il mancato allineamento del regime di esenzione dal visto con la politica dell'Unione Europea in materia di visti, contribuisce anche a un numero crescente di persone che arrivano direttamente per via aerea nei paesi dei Balcani e poi proseguono a piedi verso l'Unione Europea.
L'Unione Europea quindi vuole concordare queste procedure burocratiche con i partner dei Balcani occidentali in modo da regolamentare e porre un freno ai flussi punto Si tratta di una politica simile a quella che vorrebbe applicare Giorgia Meloni in Libia e in tutti i paesi del nord Africa, fino anche andare giù nell'africa nera. Almeno questi sono i propositi, il problema è che in Africa l'attuazione di queste misure è un optional.
Volendo scendere ancor più nel dettaglio, il primo pilastro rafforza la gestione delle frontiere lungo l'intera rotta migratoria. Infatti l'Unione Europea ha già concluso gli accordi con Albania, Montenegro, Serbia in Macedonia del Nord. Ha consentito in particolare a Frontex di dispiegare una guardia di frontiera e una guardia costiera Europea in modo da consentire un controllo della regione europea e della regione balcanica.
Per quanto concerne invece le procedure d'asilo, queste devono essere rapide e devono soddisfare la necessità di accoglienza attraverso un programma in corso dello strumento di assistenza di preadesione, la cosiddetta IPA in tutta la regione.
Poi abbiamo il piano di sostegno continuo ai partner balcanici, soprattutto nelle regioni occidentali che comprende il rafforzamento delle procedure di asilo e di registrazione. In pratica l'Unione Europea collaborerà con i Balcani occidentali per le questioni di emergenza soprattutto durante la stagione invernale che è la più difficile sul piano umanitario. Il terzo pilastro invece è la lotta al traffico dei migranti e questo terzo. Necessita di una vera e propria task Force operativa di europol che rafforzerà la partecipazione di tutti i paesi dei Balcani occidentali al ciclo Empact 2022-2025 e attuerà il programma IPA con il contrabbando adottato di recente.
Il quarto pilastro invece si fonda sulla cooperazione in materia di riammissione e rimpatri. I due punti la piena attuazione degli accordi di riammissione con i partner dei Balcani occidentali sarà la spina dorsale in materia di rimpatrio e riammissione.
Poi c'è l'ultimo pilastro e riguarda la politica dei visti, questi devono uniformarsi ai visti dell'Unione Europea. Quindi Balcani occidentali dovrebbero allinearsi con le politiche dell'Unione. E di questo che si parlerà al summit di Tirana a cui parteciperà anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che si intreccia con il consiglio affari Italiani interni di giovedì prossimo punto a Bruxelles i ministri porteranno avanti il nuovo Patto sull'immigrazione richiesto da Italia e Francia entro fine novembre.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia