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Elezioni, Mosca strizza l'occhio a Meloni: "Diamo il benvenuto a forze costruttive verso la Russia"

Il vittorioso centrodestra ha molti elementi che, nel corso del tempo, hanno intrattenuto legami più o meno stretti con Mosca. Il Cremlino spera forse di riprendere queste collaborazioni ora che sono al potere

26 Settembre 2022

Elezioni, Mosca strizza l'occhio: "Diamo il benvenuto a forze costruttive verso la Russia"

Nel corso degli ultimi decenni, numerose forze politiche sono state accusate di avere intrattenuto rapporti con la Russia di Putin. Dalla amicizia tra il premier russo e Berlusconi, alle accuse di finanziamento rivolte alla Lega, più volte l'ombra della longa manus del Cremlino ha attraversato la vita politica del Belpaese: soprattutto considerato che molti partiti di destra non hanno nascosto, più o meno velatamente, ammirazione o supporto per le politiche del presidente russo. A costoro si rivolge probabilmente la dichiarazione del portavoce russo Dmitry Peskov: "Noi siamo pronti a dare il benvenuto a qualsiasi forza politica che sia in grado di andare oltre il mainstream consolidato, pieno di odio per il nostro paese".

Mosca: "Benvenute forze politiche prive di odio per il nostro paese"

L'annuncio di Peskov, che ha definito il risultato delle elezioni una "questione esclusivamente interna della Repubblica italiana", è una chiara allusione al recente scandalo mediatico attorno alle dichiarazioni di Ursula von der Leyen, che ha affermato la possibilità di "strumenti correttivi" da applicare all'Italia nel caso l'esito delle elezioni la disallineasse troppo dalle politiche europee. Una affermazione da molti percepita come una pesante ingerenza nella vita politica del Belpaese, e che il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov ha definito "degne di una dittatura". Mosca vuole dunque esprimere il pieno rispetto per la scelta democratica degli italiani.

L'Italia è inoltre un paese noto per l'elevato supporto alla Russia di Putin: è uno dei paesi europei dove, secondo i sondaggi, ci sono tra le più alte percentuali di cittadini che sostengono che la Russia abbia ragione rispetto alla questione ucraina, o che comunque si oppongono all'invio di armi e alle sanzioni. Molte forze politiche hanno in passato espresso ammirazione per il modello russo: Salvini ha in passato definito Putin "il migliore politico del mondo", mentre con Berlusconi vi era persino una amicizia personale. Benché il centrodestra sia "rientrato nei ranghi" nel periodo delle elezioni, rassicurando le istituzioni europee della loro lealtà al Patto Atlantico e della loro compattezza nel sostegno all'Ucraina, le autorità russe sperano forse che vi sia un superiore margine di collaborazione (indubbiamente superiore a quella possibile con Mario Draghi, noto "falco antirusso"). 

In particolare, benché Salvini abbia "rinnegato" l'ammirazione per Putin alla vigilia della "operazione speciale", resta un oppositore delle sanzioni; Berlusconi ha invece di fatto sostenuto le posizioni russe sulle guerra affermando che lo scopo della "operazione speciale" fosse semplicemente quello di sostituire la presidenza Zelensky con un "governo di persone per bene". Resta tuttavia il problema che Giorgia Meloni, leader della coalizione, ha espresso un pieno sostegno alla linea atlantista sulla guerra in Ucraina, sia sulle sanzioni che sull'invio di armi, ed è difficile che gli alleati possano cambiare questa politica.

L'affermazione di Peskov non è l'unica "strizzata d'occhio" all'Italia da parte del Cremlino. Pochi giorni fa, l'ambasciata russa in Italia ha pubblicato un video vagamente strappalacrime in cui sono presentate fotografie legate alla storia di collaborazione tra i due paesi: evidentemente il Cremlino coltiva la speranza di un "cambio di barricata" del Belpaese.

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