22 Agosto 2022
Stati Uniti e Corea del Sud danno il via a un’imponente esercitazione militare sotto lo sguardo attento di Kim Jong-un. Washington e Seul hanno studiato un piano ben preciso a fronte della crescente minaccia nucleare della Corea del Nord. Dopo quattro anni dall’ultimo addestramento comune, le forze statunitensi e sudcoreane hanno concordato di “espandere la portata e la scala delle esercitazioni e degli addestramenti militari congiunti” in seguito al crescente numero di test missilistici di Pyongyang, che quest’anno ha continuato a condurre test nonostante le sanzioni. Ecco: secondo alcuni gli analisti, la Corea del Nord potrebbe utilizzare le esercitazioni tra Usa e Corea del Sud (denominate Ulchi freedom shield) come pretesto per condurre altri esperimenti nucleari.
La scorsa settimana la Corea del Nord aveva respinto la proposta sudcoreana di aiuti economici a fronte dell’abbandono delle sue ambizioni nucleari. Kim Yo-jong, la sorella di Kim Jong-un, aveva definito l’offerta “l'apice dell'assurdità”. E aveva escluso la possibilità di colloqui diplomatici tra i leader dei due Paesi. Gli Stati Uniti, nel frattempo, mantengono 28.500 soldati in Corea del Sud come misura di deterrenza contro le minacce di Pyongyang. E hanno ripreso le esercitazioni congiunte su larga scala, che si concluderanno l’1 settembre. I due Paesi hanno condotto a lungo esercitazioni militari comuni che continuano a definire “difensive”, mentre la Corea del Nord le considera “una prova d’invasione”.
Anche la Cina, oggi, lunedì 22 agosto, ha iniziato una serie di esercitazioni a fuoco vivo in alcune aree del Mar Cinese orientale, non distanti da Taiwan. Parallelamente, il Giappone sta valutando un aggiornamento dei sistemi di missili a lungo raggio per tenere il passo con quella che viene considerata la sempre crescente minaccia cinese. Secondo il quotidiano Yomiuri Shimbun, l’esecutivo guidato dal premier conservatore, Fumio Kishida, vorrrebbe dotarsi di missili nave-terra per estendere la gittata dagli attuali 100 chilometri a circa 1.000 chilometri, considerati sufficienti a raggiungere le aree costiere della Cina e della Corea del Nord. Il 2022, per gli equilibri della geopolitica internazionale, è sempre più delicato.
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