Cina Russia, Xi Jinping dal Brics contro il G7 per una nuova economia globale
Il leader cinese Xi Jinping si è espresso dal podio del Brics in cui ha annunciato le sue posizioni in merito alle sanzioni occidentali contro Mosca, ammonendolo accidente "incapace di garantire la pace" ed ha aperto ai paesi in via di sviluppo. Schiaffo diplomatico ai paesi del G7 e al Quad
Di Maria Melania Barone
23 Giugno 2022
Il leader cinese Xi Jinping si è espresso dal
podio del Brics in cui ha annunciato le sue posizioni in merito alle sanzioni occidentali contro Mosca, ammonendolo accidente "incapace di garantire la pace" ed ha aperto ai paesi in via di sviluppo. Schiaffo diplomatico ai paesi del G7 e al Quad Dopo aver parlato al Forum economico di
San Pietroburgo,
Xi Jinping chiarisce ulteriormente le idee all'occidente in merito alla sua visione di come dovrebbe essere il mondo e lo fa dal podio di casa sua, al summit dei brics, il
business forum in cui prendono parte
Brasile,
Russia,
India,
Cina e
Sudafrica.
Xi Jinping contro le sanzioni a Mosca
Il discorso di
Xi Jinping sembra accompagnare quello fatto da alcuni vertici del
Cremlino in merito alle sanzioni che hanno causato il blocco di
Kaliningrad. Ieri infatti il premier cinese ha detto che le sanzioni all'amico russo
Vladimir Putin sono come "
un boomerang che alla fine danneggerà il mondo intero". E forse
Xi Jinping non ha torto, basti pensare al problema relativo alle forniture di gas che l'Italia sta riscontrando. Gli stoccaggi infatti sono pieni al 54,09% e si presume che entro il mese di ottobre 2022 potremmo arrivare al massimo al 80% se dovessimo proseguire con questo ritmo.
In realtà non è detto che ci arriveremo, tutto sta nella decisione del Cremlino di proseguire con l'erogazione del
gas. L'eventuale taglio da parte di
Mosca del gas verso l'Europa è un'ipotesi da tenere sempre a mente, sia come atto di ritorsione verso il blocco delle merci nelle enclave russo di
Kaliningrad, sia come possibilità dovuta ad un effetto collaterale delle sanzioni contro il Cremlino che stanno letteralmente paralizzando anche le aziende europee che collaborano con il
Cremlino ad esempio l'azienda
Siemens che non è in grado di rifornire la
Gazprom delle turbine necessarie al funzionamento del gasdotto
Nord stream 1 e alla costruzione del
Nord stream 2.
Xi Jinping ha chiarito che "
i fatti hanno dimostrato che sono un'arma a doppio taglio le sanzioni. Politicizzare e strumentalizzare e trasformare in un'arma l'economia mondiale, utilizzando una posizione dominante nel sistema finanziario globale per imporre sanzioni a casaccio, non farà altro che danneggiare gli altri oltre che sé stessi, facendo soffrire le persone in tutto il mondo".
Xi Jinping contro la Nato
Xi Jinping inoltre torna ad ammonire l'espansionismo della
NATO, riconoscendo dunque che i presupposti del
Cremlino nell'iniziare questa guerra sono stati assolutamente fondati. Un problema per l'occidente che credeva che la Cina non avesse il coraggio di prendere una posizione, nonostante tutto lo scambio merci tra
Pechino e Mosca sia ai minimi storici. Secondo alcuni analisti poiché la Cina teme di avere ritorsioni da parte dei paesi che vogliono una estensione globale delle sanzioni verso
Mosca. Ma come già avevano sottolineato i cinesi stanno cercando delle strade per poter esportare in
Russia senza finire nell'occhio del ciclone per aver violato le sanzioni.
E così spunta l'ipotesi del paese terzo volto a dirottare le merci cinesi dentro la
Russia, che spiegherebbe il minimo storico dell'export tra Pechino e Mosca. Per il leader cinese l'occidente si è rivelato incapace di mantenere un equilibrio di pace nel mondo ed è stato in grado soltanto di alimentare guerre e conflitti. Per questo oltre ad ammonire la nato, Xi Jinping ammette: "
La crisi Ucraina è un campanello d'allarme per il mondo. La fiducia cieca in una posizione di forza, l'allargamento delle alleanze militari e il proseguimento della propria sicurezza scapito della sicurezza di altri paesi portano inevitabilmente ad uno stallo".
Il messaggio è rivolto ai paesi del
Quad che si riuniscono periodicamente all'
Ankus per decidere come contenere l'espansione economica cinese. Ma è sicuramente rivolto anche ai paesi del G7 che si riuniranno la settimana prossima per decidere appunto sull'economia globale e la Cina adesso ha una visione diversa, non vede più il mondo polarizzato in Occidente, ma comprende la necessità di dare spazio a tutti
i paesi del Brics, anche quelli emergenti come
Thailandia, Egitto, Nigeria, Indonesia, Senegal, Argentina, Emirati Arabi, ArabiaSaudita.
Tutti i paesi che non se la sentono nemmeno di andare contro Mosca, paesi che hanno detto grazie alle navi russe approdate nei loro porti per rifocillare le del grano che altrimenti sarebbe mancato se soltanto si fosse attesa la volontà diplomatica europea che in questa guerra dimostra di essere la prima perdente. Tuttavia tra i paesi del
Brics ci sono anche quelli che hanno votato a favore del Ucraina nelle risoluzioni dell'
ONU e che rischiano di diventare un problema per la
Cina, ma essere inclusi in un nuovo tavolo di paesi che abbiano voce in capitolo sulle economie mondiali potrebbe indurli a cambiare idea.