17 Giugno 2022
Guerra in Ucraina
"I russi usano armi al fosforo bianco", torna l'accusa e stavolta a dirlo è Petro Andryushchenko, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, pubblicando anche un video dell'attacco all'impianto. L'uso delle armi vietate sarebbe confermato anche da una intercettazione
La battaglia tra la resistenza ucraina asserragliata nell'acciaieria Azovstal a Mariupol prosegue raccontando sfumature nere di una battaglia di guerra. Stavolta ad accusare i russi di aver usato delle bombe al fosforo bianco è il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko che ne pubblica addirittura un video. Ma la veridicità delle immagini non è verificabile, tantomeno il video è stato riprodotto dai media che ne riportano solo il contenuto.
"Hanno lanciato bombe incendiare o al fosforo sull'area dell'impianto" - scrive il sindaco su Telegram, precisando che - "gli stessi occupanti russi affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L'inferno è sceso sulla terra alla Azovstal".
La prima volta che venne accusata la Russia di aver usato armi proibite come quella al fosforo bianco fu a fine marzo 2022, dopo il primo mese di guerra. In quel caso la notizia dell'utilizzo di armi al fosforo fu smentita. Secondo la Convenzione sulle armi convenzionali, il fosforo bianco rientra tra le munizioni incendiarie. Si tratta di armi incendiare dall'elevato potere corrosivo vietate dal protocollo III, articolo 2 della convenzione di Ginevra che la Russia ha ratificato il 10 giugno 1982. La convenzione prevede che "in qualsiasi circostanza" sulla "popolazione civile in quanto tale, i civili isolati o beni di carattere civile" è vieato l'utilizzo di queste armi. Inoltre "è vietato in qualsiasi circostanza attaccare con armi incendiarie lanciate da un aeromobile un obiettivo militare sito all'interno di una concentrazione di civili".
di Maria Melania Barone
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