27 Aprile 2022
fonte: imagoeconomica.it
In Myanmar Aung San Suu Kyi, politica birmana e attivista in prima linea per la difesa dei diritti umani, è stata condannata a 5 anni per corruzione. La donna, che nega tutte le accuse, è stata giudicata colpevole di aver accettato una tangente di 600mila dollari in contanti e lingotti d'oro da un ex primo ministro. Tuttavia, le ombre sul suo arresto e sulla sua condanna non sono poche. Da anni Aung San Suu Kyi combatte contro la dittatura militare presente nel suo Paese ed è la leader di un noto movimento di opposizione. La sua attività le ha fatto meritare i premi Rafto e Sakharov, prima di essere insignita del Premio Nobel per la pace nel 1991.
Aung San Suu Kyi, ora condannata a 5 anni di carcere per corruzione da un tribunale controllato dalla giunta militare, continua con forza a negare tutte le accuse. Accuse che, in tutto, raggiungono quota 11. Quella di oggi quindi è solo la prima di tante che la donna dovrà affrontare. Ciascuna delle 11 accuse potrebbe portare l'attivista a una possibile condanna a 15 anni di reclusione. A nessun giornalista o reporter in Myanmar è stato permesso di seguire il processo a suo carico.
Al momento non è ancora stato reso noto se la politica dell'opposizione dovrà scontare la pena in carcere o agli arresti domiciliari. Aung San Suu Kyi era stata fermata il primo febbraio 2021, poco prima del golpe militare in Myanmar, ed era già stata condannata a 6 anni di carcere. Il tribunale della giunta birmana l'aveva ritenuta colpevole di cinque imputazioni. Tra queste c'erano il possesso di walkie talkie e la violazione di alcune restrizioni anti-Covid nel periodo più duro della pandemia.
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