06 Aprile 2022
Joe Biden (fonte: fisco24_info)
Non basta il fronte europeo con la guerra in Ucraina, che ora secondo la Nato "potrebbe durare anni". No, ora la Casa Bianca alza la tensione anche in Asia Pacifico con lo sviluppo di nuovi missili ipersonici. Stati Uniti, Regno Unito e Australia inizieranno infatti a lavorare congiuntamente allo sviluppo di missili ipersonici e capacità di guerra elettronica. La cooperazione avverrà nella cornice del triumvirato militare siglato lo scorso settembre.
"Abbiamo riaffermato il nostro impegno per Aukus e per un Indo-Pacifico libero e aperto", recita il comunicato congiunto rilasciato da Joe Biden, il primo ministro britannico Boris Johnson e l’omologo australiano Scott Morrison, "alla luce dell’invasione non provocata, ingiustificata e illegale dell’Ucraina da parte della Russia, abbiamo ribadito il nostro impegno incrollabile a favore di un sistema internazionale che rispetti i diritti umani, lo stato di diritto e la risoluzione pacifica delle controversie senza coercizione".
Piuttosto chiaro individuare chi sia l’altro destinatario del messaggio: la Cina. Sia Mosca che Pechino negli ultimi mesi hanno segnalato vistosi progressi nel collaudo di vettori ipersonici. A marzo, la Russia ha dichiarato di aver usato l’avanzatissima tecnologia per colpire un deposito di munizioni nell’Ucraina occidentale, mentre lo scorso anno il Pentagono aveva ricevuto con preoccupazione la notizia di test missilistici cinesi. In ambito Aukus, i tre paesi membri hanno istituito 17 gruppi di lavoro trilaterali, di cui nove sono focalizzati sul programma sottomarini a propulsione nucleare e i restanti mirano allo sviluppo di altre tecnologie avanzate, tra cui la quantistica, l’intelligenza artificiale, e le capacità informatiche.
Proprio ieri il capo del Comando strategico degli Stati uniti ha definito “mozzafiato” l’espansione dell’arsenale nucleare cinese. La Cina ha già vinto la battaglia sull'intelligenza artificiale e tra 15-20 anni non avremo alcuna possibilità di competere", ha dichiarato qualche mese fa Nicolas Chaillan, il responsabile software del Pentagono che si è appena dimesso per protestare contro la lentezza della trasformazione tecnologica dell'esercito americano. Ora Biden vuole ribaltare gli equilibri.
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