25 Febbraio 2022
L'Ucraina è ancora sotto assedio. Nelle ultime ore nella zona di esclusione della centrale nucleare di Chernobyl si è verificato un innalzamento di radiazioni. Le autorità russe, riportate dall'agenzia Interfax hanno lanciato l'allarme. La zona da giovedì è sotto osservazione dalle truppe di Vladimir Putin, che si sono date battaglia con le forze ucraine in un'area dove ancora si stima ci siano ancora oltre 200 tonnellate di scorie radioattive (tra corium, uranio e plutonio), sepolte dentro il sarcofago.
L'aumento del livello di radiazioni a Chernobyl è "dovuto al movimento di una grande quantità di equipaggiamento militare pesante attraverso la zona di esclusione", con conseguente "aumento di polvere radioattiva contaminata nell'aria", ha affermato l'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare, citato da Interfax. "Lo stato degli impianti nucleari e degli altri impianti della centrale nucleare di Chernobyl è invariato", ha aggiunto l'agenzia.
La Russia da parte sua ha risposto di voler proteggere la centrale dai "terroristi". Mosca ha confermato che la centrale è sotto il controllo delle truppe russe. Il ministero della difesa, in una dichiarazione, ha spiegato che l'intervento è stato necessario per proteggere l'area e garantire che "i gruppi nazionalisti e altre organizzazioni terroristiche non possano sfruttare la situazione nel Paese per inscenare una provocazione nucleare". Secondo il Cremlino i livelli di radiazioni nell'area circostante l'impianto sono normali e il personale sta continuando il monitoraggio.
La comunità internazionale esprime "grave preoccupazione" sulla situazione intorno alla centrale.È questo il pensiero espresso dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che ha chiesto di esercitare la "massima moderazione" per proteggere i siti nucleari. L'Aiea, riferisce Bbc News online, afferma di essere stata informata dalla sua controparte ucraina che mentre le forze russe hanno preso il controllo dell'ex impianto nucleare, non sono state segnalate vittime o distruzioni. Il direttore generale Mariano Grossi ha affermato che è "di vitale importanza" che le operazioni degli impianti nucleari nella zona di esclusione di Chernobyl "non siano in alcun modo alterate o interrotte".
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