10 Febbraio 2022
Fonte: lapresse.it
“Basta assedio a Ottawa”. Così parlò il canadese Trudeau, con la composta autorevolezza di chi è fuggito a gambe levate, abbandonando la nave che pure era in teoria chiamato a pilotare in qualità di comandante. Certo, farebbe ridere, se solo non facesse piangere. E, tuttavia, v’è una preziosa lezione che apprendiamo dai recentissimi fatti del Canada e della “rivolta”, se così vogliamo appellarla, dei camionisti: la lezione è quella in coerenza con la quale il potere del Leviatano tecnosanitario, da solo, non si fermerà; e, se si fermerà, ciò dipenderà unicamente da noi e dalla nostra capacità di fermarlo, riconquistando le libertà e i diritti che esso ci ha abilmente sottratto, con la scusa dell’emergenza sanitaria. Perché proprio in ciò sta il cuore della questione: non si tratta di contestare l’esistenza del virus; si tratta, semmai, di contestare, anche operativamente, in forme pacifiche e costituzionali, la legittimità delle misure che si sono prese, in Canada come in Italia, per contrastarlo. Si tratta di misure liberticide e autoritarie, che rivelano come l’emergenza sia stata artatamente impiegata dal potere egemonico come base per una ristrutturazione autoritaria della società.
di Diego Fusaro
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