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Mps, il Cda pronto a esaminare le carte; in gioco riconferma di Lovaglio, cresce il timore di rallentamenti sul piano industriale

Il consiglio di amministrazione di Mps potrebbe riunirsi giovedì per esaminare la documentazione relativa all’inchiesta milanese, il Ceo presenterà una relazione dedicata, mentre cresce il timore che l’indagine possa rallentare sia il processo di integrazione con Mediobanca, sia la definizione del nuovo piano industriale

02 Dicembre 2025

Mps, il Cda pronto a esaminare le carte; in gioco riconferma di Lovaglio, cresce il timore di rallentamenti sul piano industriale

Luigi Lovaglio, Ceo Mps

L’indagine sulla scalata a Mediobanca approda ora ufficialmente sul tavolo del board di Montepaschi. Secondo indiscrezioni, giovedì 4 il Cda presieduto da Nicola Maione esaminerà le carte dell’inchiesta che vede coinvolti i principali azionisti Francesco Gaetano Caltagirone (10,2%) e Francesco Milleri — tramite Delfin (17,5%) — insieme allo stesso Lovaglio. A differenza del gruppo romano e del gruppo della famiglia Del Vecchio, la banca non risulta indagata ai sensi della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti.

Uno dei punti più delicati sarà proprio la posizione di Lovaglio, che illustrerà una relazione mirata. La banca ha già incaricato un team di legali esterni per coordinare le attività e mantenere un dialogo costruttivo con la Procura, un approccio definito la settimana scorsa dopo le prime notizie sull’inchiesta.

Effetti sull’integrazione e sul piano industriale

Il Cda dovrà valutare l’impatto dell’indagine sui requisiti di idoneità del Ceo, che comunque decadrebbero solo in caso di condanna definitiva. L’intero dossier verrà trasmesso anche a Banca d’Italia e Bce. A Siena si teme che questa nuova criticità possa rallentare il percorso di integrazione con la neo acquisita Mediobanca. Il nuovo piano industriale, che Lovaglio intende presentare entro fine marzo, dovrebbe delineare la struttura del gruppo, il delisting di Mediobanca e la sua fusione nella capogruppo.

Sul titolo Mps, la vicenda sta già producendo effetti in Borsa e potrebbe influire anche sul percorso di rinnovo del Cda, che entrerà nel vivo nelle prossime settimane in vista della scadenza di aprile. La Bce ha approvato il nuovo statuto che introduce la lista del consiglio; salvo novità, l’attuale board dovrebbe presentare la propria lista secondo le regole della legge Capitali. La riconferma di Lovaglio, dunque, è in gioco.

La posizione della Commissione europea

Anche Bruxelles è intervenuta sulla vicenda, chiarendo di non avere più competenza sulle decisioni di Mps dopo la privatizzazione, salvo il superamento di soglie antitrust. "La Commissione non commenta indagini penali nazionali", ha spiegato il portavoce Olog Gill, ricordando che "la decisione del 2022 sugli aiuti di Stato non impone più alla banca limiti sulle acquisizioni: Mps è ora libera di adottare le strategie ritenute più opportune".

Intanto, l’assemblea di Mediobanca ha approvato un nuovo statuto che allinea il proprio esercizio contabile a quello di Mps: il bilancio si chiuderà al 31 dicembre e l’assemblea annuale si terrà ad aprile, superando la storica data del 28 ottobre voluta da Enrico Cuccia.

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