16 Novembre 2021
Fonte: Pixabay
L'Italia non sta passando un bel momento riguardo l'aumento dei prezzi. Ad ottobre, a distanza di 9 anni, si è raggiunto un picco d'inflazione che non si vedeva da settembre 2012, quando si arrivò a toccare +3,2%.
Stando alle stime dell'Istat, a far impennare questo valore sono soprattutto i beni energetici che :"continuano ad essere protagonisti, contribuendo per più di due punti percentuali all'inflazione e spiegando buona parte dell'accelerazione rispetto a settembre". Co-protagonisti di questo aumento sono anche i servizi relativi ai trasporti. L'indice generale d'inflazione annuo è pari 1,8%, mentre quello per la componente di fondo a +0,8%. Solo nel mese di ottobre l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività ha registrato un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3% su base annua. La stima preliminare era +2,9%.
Nonostante l'Italia stia attraversando una fase di rialzo dell'inflazione, dall'UE arrivano segnali positivi. La presidente della BCE Christine Lagarde ha affermato che nel medio e lungo periodo non c'è da preoccuparsi, perché l'inflazione tenderà a scendere sotto la soglia del 2%. Secondo la presidente della BCE per aspettare che si attenui la situazione dei prezzi molto probabilmente bisognerà aspettare il 2022. Per tenere a bada l'inflazione sarà fondamentale anche la scelta della politica monetaria da adottare. Per far si che i prezzi energetici si abbassino è necessario che aumentino gli investimenti nel settore. Tali investimenti, già drasticamente ridotti nel 2014 hanno avuto il colpo di grazia dopo lo scoppio della pandemia di coronavirus nel 2020.
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