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Venezia, la Biennale Arte 2024 chiude con l'ottimo risultato di 700mila biglietti venduti

Aumentate le presenze del 18% rispetto l'edizione 2019, precedente all'emergenza sanitaria

24 Novembre 2024

Venezia, la Biennale Arte 2024 chiude con l'ottimo risultato di 700mila biglietti venduti

Si è chiusa oggi, dopo sette giorni di performance all'Arsenale, la 60. Esposizione Internazionale d'Arte (denominata Foreigners Everywhere), che quest'anno ha fatto registrare una delle più alte affluenze di pubblico di sempre. Con una crescita del 18% rispetto all'edizione del 2019 e seconda solo alla precedente del 2022 (record di 800.000 visitatori) la Biennale Arte di Venezia 2024 riporta la notevole vendita di 700.000 biglietti (circa 3.300 i visitatori medi giornalieri), cui si aggiungono le 27.966 presenze durante la pre-apertura. Forte la partecipazione di giovani e degli studenti under 26 che sono stati più di 190.000, pari al 30% dei visitatori totali. Si registra un aumento del 20% delle scuole primarie; mentre il 35% delle scuole proviene dall'estero. Accreditati 4.289 giornalisti tra stampa italiana e internazionale. «Salutiamo con nostalgia - ha detto il presidente Pietrangelo Buttafuoco - la Biennale Arte di Adriano Pedrosa, il suo entusiasmante successo e la sua grande lezione: siamo tutti Stranieri Ovunque. Le opere nella mostra da lui curata hanno valicato i confini dei Giardini e dell'Arsenale per entrare nel quotidiano e nel nostro orizzonte mentale. In questo tempo così difficile per il mondo, l'arte ci ricorda che tutto è polemos tra culture, punti di vista, passato e avvenire. Ma ci insegna anche che la direzione della vita è nell'incontro del tu, del noi, oltre la disperata solitudine dell'io. Siamo tutti Stranieri Ovunque nell'attraversamento dei mondi, nel vissuto dell'esistenza, e dunque nel divenire della bellezza e della nostra stessa libertà, laddove ci stringe il comune sentire dell'Arte.". "È sempre malinconico - ha aggiunto il curatore Adriano Pedrosa- vedere una mostra di questa portata giungere alla fine, tuttavia, in un certo senso il viaggio continua. Adesso sono curioso di vedere che futuro avrà Stranieri Ovunque - Foreigners Everywhere, soprattutto per la comprensione, l'accoglienza e la visibilità degli artisti del Sud del mondo, così come degli artisti indigeni, queer, autodidatti e delle figure del XX secolo provenienti da Africa, Asia e America Latina.".

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