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Presentato il libro “Le radici di una vocazione” di Quinto Cappelli con il Cardinale Bassetti

Un'opera dove si intrecciano avvenimenti storici, politici, culturali ed ecclesiali dagli ultimi decenni dell'Ottocento alla prima metà del Novecento

11 Novembre 2021

Presentato il libro “Le radici di una vocazione” di Quinto Cappelli con il Cardinale Bassetti

Nella suggestiva cornice della Sala Benedetto XIII in via di San Gallicano a Roma è stato presentato il libro “Le radici di una vocazione. I primi maestri del card. Bassetti: don Pietro Poggiolini e don Giovanni Cavini”, scritto da Quinto Cappelli. Nell'opera si intrecciano tutti gli avvenimenti storici, politici, culturali ed ecclesiali dagli ultimi decenni dell'Ottocento alla prima metà del Novecento. Una documentazione meticolosa e ben curata da Cappelli che apre una finestra sul clima sociale di quell'epoca.

Le parole del Cardinal Bassetti

Firma la prefazione del libro il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti, presente all'evento, il quale spiega: “Ho sempre portato nel cuore l'attaccamento alla gente e alla terra dell'appennino tosco-romagnolo, soprattutto la cordialità nonostante la povertà e la sofferenza causate dalla guerra. Sono rimasto legato alle radici e l'essere cresciuto accanto a don Poggiolini e don Cavini ha suscitato in me un'alta stima del ruolo del sacerdote. La vocazione nasce da un contatto con degli autentici Ministri di Dio. La fede e la vocazione si trasmettono per contagio”.

Per l'autore del libro, Quinto Cappelli: “E’ un'opera ricca di storia e di significato, per cui ringrazio il Cardinale Bassetti per la sua preziosa intervista contenuta nella terza parte del libro, sigillata dal toccante ricordo finale dell'incontro con don Lorenzo Milani, allo scopo di raccontare il clima, i problemi e le risorse del cattolicesimo di quei decenni”.


Per Giuseppe De Rita, Presidente del Censis: “Questo libro si legge senza fine, perché riporta una molteplicità di aneddoti e racconti di una comunità e di una tradizione fondata sulla cultura della terra. Il Cardinal Bassetti ha sentito il dovere di scrivere un'autobiografia e di ricordare un'epoca che abbiamo vissuto in cui il valore del prete rivestiva un ruolo centrale. Questo senso della radicalità originaria quasi primordiale del prete di campagna lo abbiamo perso, eppure è proprio la figura del prete a contatto con il territorio, ciò che ha spinto Bassetti a diventare prima sacerdote, poi vescovo e infine cardinale”.

Secondo il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi: “Il Cardinal Bassetti ha sentito il dovere di testimoniare la storia e la fede di un popolo che forse non c'è più. Pensiamo al mondo agricolo e dell'appennino. La fine del mondo rurale e montano è una delle immagini della chiesa che brucia. Sono due i personaggi tra una miriade di figure che si affacciano in questo libro: don Poggiolini e don Cavini. Erano sacerdoti che avevano cura del popolo, che si sentivano responsabili in maniera immediata della propria gente”.  

L’ufficio stampa e l'organizzazione dell'evento è stato curato da Ital Communications di Attilio Lombardi.

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