02 Novembre 2021
Fonte: Pixabay
Perché i canguri saltano? Si tratta di una domanda che tutti, prima o poi, ci siamo fatti su uno dei più noti animali australiani, secondo forse solo al koala. La parola "kangaroo" deriva dal termine “gangurru” della lingua aborigena Guugu Yimithirr e si riferisce ai canguri grigi. E, secondo un mito comune, il nome inglese "kangaroo" deriva dalla frase in questa lingua corrispondente a "I don’t understand you". Stando a questa leggenda, il tenente Cook e il naturalista Sir Joseph Banks stavano esplorando un'area del continente australe quando si imbatterono nel bizzarro animale. Chiesero dunque a un abitante indigeno come si chiamasse tale creatura. Egli rispose "kangaroo" intendendo "non ho capito". Ci sono oltre 40 specie di canguri, tutti - o quasi - che vanno in giro saltellando. Ma volete sapere perché?
In realtà, la domanda giusta da porsi, non è perché i canguri saltano, ma perché noi non lo facciamo? O meglio, perché noi umani - specie che si autocelebra come la più intelligente del pianeta (anche se si sta autodistruggendo) - quando ci muoviamo, lo facciamo camminando o correndo e non saltando come i canguri? Infatti hanno ragione loro. Hanno ragione i canguri a saltare e non noi a camminare. Questo perché, saltellando, si spende meno energia e paradossalmente si compie più strada che non camminando.
I canguri, che vivono in un ambiente difficile come solo l'ambiente australiano può essere, si sono evoluti in modo da risparmiare più energie possibili mentre si muovono per cercare cibo. Saltellano, dunque, perché, in pratica, è più intelligente saltare che camminare. Ma non sono solo i canguri a essersene accorti. Vi siete mai chieste perché i bambini, mentre passeggiano, si mettono a saltellare? Questo per lo stesso motivo sopracitato. I bambini, infatti, che a differenza degli adulti sono privi di freni sociali, quando sono stanchi o semplicemente di fretta, si mettono "istintivamente" a saltellare proprio perché "sanno" che è più conveniente fare così piuttosto che seguire il passo, goffo e poco intelligente, degli adulti.
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