01 Dicembre 2025
Fonte: X @cronachelucane
Alessia Pontenani, avvocata di Alessia Pifferi, Marco Garbarini, psichiatra ed ex consulente della difesa, e altre tre ex psicologhe del San Vittore sono stati tutti assolti nell'ambito del processo bis legato appunto alla Pifferi, già condannata a 24 anni di carcere per l'omicidio della figlia Diana.
Si chiude così l'inchiesta parallela che si era aperta relativamente al caso di Alessia Pifferi e che aveva visto coinvolta soprattutto la sua legale rappresentante, l'avvocata Alessia Pontenani, accusata di falso e favoreggiamento. Ora però, a deciderne l'assoluzione insieme a tre psicologhe del San Vittore e allo psichiatra Marco Garbarini è stato il giudice per l'udienza preliminare di Milano Roberto Crepaldi. Le motivazioni all'assoluzione riguardano la non sussistenza del fatto e, in un caso specifico, la tenuità del fatto. Solo una psicologa è stata rinviata a giudizio per un capo d'imputazione "esterno" all'inchiesta Pifferi bis: a quanto emerge, avrebbe chiesto ad una collega di sostituirla con "credenziali" false durante corsi online obbligatori per il conseguimento di crediti formativi professionali.
In sostanza, secondo l'accusa, i cinque avrebbero attuato una presunta attività manipolatoria volta a dare all'imputata Pifferi il "vizio parziale di mente" per farle ottenere la perizia psichiatrica in primo grado e per farle evitare - in ultima analisi - il massimo della pena. Le psicologhe avrebbero "falsamente" attestato un quoziente intellettivo pari a 40, corrispondente ad un "deficit grave". Nella fattispecie, l'accusa rappresentata dal pm Francesco De Tommasi aveva puntato ad una condanna di 4 anni per la legale della Pifferi e per una delle ex psicologhe; a 3 anni e mezzo per Garbarini; e a 3 anni pieni per le altre due specialiste. Secondo il pm, la Pifferi aveva "saputo 'obbedire'" alla "vera 'regista' dell'operazione" che "è diventata proprio" la sua avvocata, un'operazione che prevedeva di "farla passare per scema".
Sul procedimento si era espresso anche il legale stesso dell'avvocata Pontenani, definendolo "fondato sul nulla e senza alcun indizio su questi professionisti che hanno lavorato in scienza e coscienza, e che ha condizionato inevitabilmente il processo principale".
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