Garlasco, Venditti valuta denuncia contro pm Pavia per “falso ideologico”, poi l’attacco a magistrati Brescia: “Falsificato carte per infamarmi”
L’ex procuratore, che per anni ha guidato la procura pavese, è attualmente indagato dalla Procura di Brescia, competente per le inchieste che coinvolgono magistrati lombardi. Secondo il suo difensore, Venditti starebbe valutando un’azione giudiziaria per falso ideologico, in relazione alla ricostruzione accusatoria nei confronti di Sempio
L’ex procuratore di Pavia Mario Venditti starebbe valutando di presentare una denuncia contro i pm pavesi per “falso ideologico”. A darne notizia è stato il suo difensore, l’avvocato Domenico Aiello, nel corso di una conferenza stampa a Milano. Nello stesso incontro, Venditti ha anche lanciato un duro attacco ai magistrati di Brescia, accusandoli di aver “falsificato le carte per infamarlo”. Al centro della vicenda resta l’inchiesta sul delitto di Garlasco, e in particolare il capo di imputazione formulato nei confronti di Andrea Sempio, ora indagato per l'omicidio di Chiara Poggi.
Garlasco, Venditti valuta denuncia contro pm Pavia per “falso ideologico”, poi l’attacco a magistrati Brescia: “Falsificato carte per infamarmi”
Secondo quanto riferito dal suo legale, Venditti ritiene che l’imputazione a carico di Sempio, avanzata dai magistrati di Pavia, contenga elementi “falsi” rispetto alle conclusioni della magistratura di legittimità. “Non c'è dubbio che sia una rappresentazione falsa iscrivere qualcuno in concorso con un altro, quando c'è una Cassazione che dice che c'è stato un solo assassino e una sola presenza sulla scena del crimine”, ha dichiarato Aiello. Tuttavia, va ricordato che sono in corso indagini su versamenti fatti dal padre di Andre Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, proprio a Venditti per far archiviare il caso.
L’ex procuratore, che per anni ha guidato la procura pavese, è attualmente indagato dalla Procura di Brescia, competente per le inchieste che coinvolgono magistrati lombardi. Secondo il suo difensore, Venditti starebbe valutando un’azione giudiziaria per falso ideologico, in relazione alla ricostruzione accusatoria nei confronti di Sempio.
Durante l’incontro con la stampa, Aiello ha spiegato che la decisione nasce “dal rispetto per il principio di coerenza con le sentenze definitive”. “Quando una Cassazione afferma che vi è stato un solo assassino, non si può, in un successivo atto giudiziario, ipotizzare un concorso di persone. È un errore tecnico e giuridico che non può restare senza conseguenze”, ha dichiarato. L’avvocato ha inoltre ricordato che la sentenza della Cassazione che condannò Alberto Stasi “parla chiaramente di un solo autore dell’omicidio” e che “se si vuole cercare un concorrente nel reato, bisogna prima revocare il giudicato”.
Nell’imputazione dei pm pavesi, Sempio sarebbe accusato di omicidio in concorso con “altri soggetti”. Aiello ha ribadito che tale impostazione rappresenterebbe “una forzatura giuridica” in contrasto con le sentenze ormai definitive.
Dopo la decisione del Riesame di Brescia di annullare il decreto di perquisizione e sequestro nei confronti di Venditti per il filone del cosiddetto “sistema Pavia”, il legale ha sottolineato che “Venditti è l'obiettivo mediato” dei procedimenti bresciani, poiché “lo scopo finale sarebbe dimostrare l'innocenza di Stasi e individuare un nuovo colpevole, Andrea Sempio”. Secondo Aiello, si tratterebbe di “un’indagine condotta in violazione delle procedure”, poiché “prima di ipotizzare un nuovo concorrente nel reato occorrerebbe presentare un’istanza di revisione del giudicato Stasi”.
“Ci si aspetta che qualcuno vigili su questa violazione: il potere di vigilare spetta al ministro della Giustizia e ai procuratori generali competenti”, ha aggiunto Aiello.
In una nota diffusa in giornata, Venditti ha poi attaccato duramente i pm bresciani, accusandoli di aver manipolato gli atti d’indagine: “Pur di perseguire l'obiettivo di sottopormi a una perquisizione infamante e a un sequestro punitivo, la Procura di Brescia non ha esitato a falsificare le carte”, ha affermato, riferendosi al decreto dell’8 ottobre 2025.
Secondo l’ex procuratore, gli inquirenti avrebbero “sostenuto falsamente che avrei acquistato autovetture a titolo gratuito o a prezzi inferiori al mercato”, in contrasto con le relazioni della Guardia di Finanza. Venditti ha espresso “rabbia e sconforto” per quanto accaduto, aggiungendo che l’annullamento disposto dal Riesame conferma “l’illegittimità e l’arbitrarietà dei provvedimenti” nei suoi confronti.
“Mi auguro che chi ha il potere di vigilare sul corretto esercizio della funzione requirente giunga al più presto alle dovute determinazioni, arrestando questo linciaggio di piazza”, ha concluso Venditti, ringraziando il suo difensore Aiello.