Genova, conosce un uomo su Tik Tok e prende l'aereo per raggiungerlo, diciottenne salvata da un portiere d'albergo

Quando ha capito di essere in pericolo, ha trovato la forza di chiedere aiuto. E la capacità di far capire a qualcuno che doveva essere salvata. Prima a un tassista e dopo all’addetto della reception dell’albergo, dove l’uomo che aveva conosciuto su Tik Tok - e probabilmente l’aveva stordita a cena con qualche sostanza proibita - l’aveva portata per abusare di lei. I due “salvatori” lo hanno impedito, avvertendo le forze dell’ordine. Il resto lo hanno fatto i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale che, con l’aiuto dei colleghi del radiomobile e della stazione di Quarto, hanno fatto irruzione nella stanza dell’hotel AC di corso Europa, dove la coppia avrebbe dovuto trascorrere la notte. Arrestando un ventottenne di origine senegalesi con diversi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, con l’accusa di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti: in camera aveva 30 pasticche di ecstasy, dieci grammi di hashish e circa tremila euro in contanti (probabile provento di una precedente cessione di droga). La donna, una diciottenne spagnola di origini gambiane, invece è stata soccorsa e sottoposta agli accertamenti previsti dal protocollo “codice rosa” per verificare la presenza nel suo organismo di sostanze che le potrebbero aver somministrato a sua insaputa. In quel caso la posizione dell'uomo si aggraverebbe.
La vicenda nasce su Tik Tok, dove la giovane conosce il ventottenne. Tra i due scatta una simpatia e la voglia di vedersi, nonostante la distanza che li divide (lui abita in Piemonte e lei a Madrid). Scelgono Genova perché è la città più facilmente raggiungibile per entrambi (lei in aereo, lui in treno). A Ferragosto. L’uomo prenota la stanza di un hotel in corso Europa. Prima di andarci, però, offre alla donna una cena in centro (come si scoprirà in seguito, ha una grande disponibilità di denaro). La coppia fuma uno spinello e trascorre un paio di ore mangiando e sorseggiando vino, ma quando la diciottenne si alza da tavola avverte di non sentirsi bene. Non può essere la droga, però. Una sensazione strana, come se non riuscisse a muoversi con naturalezza. Lui fa finta di non accorgersene e continua a recitare la parte del gentiluomo: chiama un taxi per andare in albergo. Nel frattempo la ragazza, con la scusa di telefonare a un’amica, si allontana e contatta il 112. Però parla a fatica e al centralinista non fornisce le indicazioni necessarie per localizzare la sua posizione. Intanto il taxi è arrivato e lei deve salire insieme al suo accompagnatore. Dato che il ventottenne non parla spagnolo, lei dice all’autista che ha bisogno di aiuto. Anche quest’ultimo non conosce la lingua, ma intuisce che qualcosa non va e così quando arriva davanti all’AC hotel chiama in disparte l’addetto alla receptionist di turno e gli rivela che quei due hanno qualcosa di strano. «Mi pare che la ragazza sia in pericolo», sussurra. Il portiere, che parla spagnolo perfettamente, fa una domanda alla diciottenne per essere sicuro di quel che succede e questa gli conferma che ha bisogno di aiuto. Neppure il tempo di finire la frase, e la giovane viene inghiottita dall’ascensore che la porta al piano dove si trova la stanza prenotata da quella persona che finora aveva visto soltanto sui social (e che in effetti sembra diversa da come appariva). Intanto dalla portineria parte la chiamata al 112, che attiva i carabinieri. I militari erano già al lavoro sul caso, ma con pochi risultati viste le scarse informazioni in loro possesso. Così quando il receptionist svela quello che sta succedendo nell’albergo intervengono subito. Facendo irruzione prima che alla turista succeda qualcosa di tremendo.