14 Agosto 2025
Tancredi, Marinoni, Pella e Malangone, fonte: imagoeconomica
Nuovi sviluppi nell'inchiesta urbanistica di Milano: oggi sono stati annullati dal Tribunale del Riesame meneghino anche gli arresti di Giancarlo Tancredi, Giuseppe Marinoni e Federico Pella. C'è un nuovo indagato: Christian Malangone, dirigente dell'amministrazione comunale milanese.
Nuovi sviluppi nella maxi inchiesta sull’urbanistica milanese. Dopo la scarcerazione di Andrea Bezziccheri e l’uscita dai domiciliari di Alessandro Scandurra, il Tribunale del Riesame di Milano ha modificato altre tre ordinanze firmate dal gip, disponendo la liberazione di figure di primo piano coinvolte nell’indagine.
Tornano infatti liberi l’ex assessore comunale all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, l’ex presidente della commissione per il Paesaggio Giuseppe Marinoni e il manager Federico Pella, arrestati lo scorso 31 luglio. Per tutti e tre, tuttavia, i giudici hanno disposto una misura interdittiva della durata di un anno, che vieta loro di ricoprire incarichi pubblici o in società che trattino con la pubblica amministrazione.
L’inchiesta, condotta dalla procura di Milano, ruota attorno a presunti episodi di corruzione, abuso d’ufficio e induzione indebita legati a progetti urbanistici di rilievo. Tra questi, anche la vicenda del cosiddetto “Pirellino”, l’ex sede della Regione Lombardia.
Proprio su questo fronte emerge un nuovo nome eccellente. Tra gli indagati figura anche Christian Malangone, direttore generale del Comune di Milano. Malangone è accusato di induzione indebita in relazione alla trattativa sul Pirellino. Negli atti depositati al Tribunale del Riesame dalla procura, compaiono chat tra Malangone, Manfredi Catella – numero uno di Coima – e Giancarlo Tancredi.
Il coinvolgimento di Malangone, uno dei massimi dirigenti dell’amministrazione comunale, aggiunge un ulteriore elemento di complessità a un’indagine che sta scuotendo profondamente Palazzo Marino e il settore immobiliare milanese.
La decisione del Riesame non chiude certo la partita giudiziaria: l’impianto accusatorio resta in piedi e il processo, se ci sarà, dovrà stabilire eventuali responsabilità. Ma l’allentamento delle misure restrittive segna un cambio di fase nell’inchiesta, che nelle ultime settimane ha visto cadere diverse ordinanze di custodia cautelare, sostituite da provvedimenti meno afflittivi.
La procura, intanto, prosegue con acquisizioni di documenti e interrogatori per ricostruire la rete di rapporti tra amministratori pubblici, professionisti e imprenditori.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia