Si è svolto lunedì 14 luglio a Palermo il funerale di Aurora Maniscalco, la giovane hostess di 24 anni morta a Vienna nella notte tra il 21 e il 22 giugno, precipitata dal terzo piano dell’abitazione in cui viveva col fidanzato.
Il padre di Aurora, durante la giornata, ha voluto ricordare alcuni episodi che, secondo lui, meritano di essere chiariti, riferiti alla relazione della figlia col fidanzato Elio Bargione, attualmente indagato per istigazione al suicidio.
"Mia figlia, lo scorso maggio, aveva subito un aborto e si era rivolta all’ospedale Villa Sofia Cervello. Nel referto dei medici si parla anche di un’aggressione fisica".
Un episodio che, ha spiegato, la figlia non gli aveva mai raccontato. "Mi ha tenuto all’oscuro di tutto: dell’aborto e anche della violenza. Solo dopo la tragedia la mia ex moglie mi ha confidato che tra loro c’erano stati momenti di tensione e forse mia figlia era stata anche aggredita".
Il padre si è anche detto ferito dall’atteggiamento della famiglia del fidanzato: "Nessuno di loro si è fatto vedere al funerale, neppure un fiore, neppure una parola di conforto. Forse sono infastiditi dal clamore che questa vicenda ha suscitato".
Nel frattempo, l’avvocato della famiglia Maniscalco, Alberto Raffadale, sta cercando di ricostruire quanto accaduto nei mesi precedenti alla caduta e ha sollevato dubbi sulle testimonianze raccolte a Vienna. Secondo lui, le prime conclusioni dell’autopsia sul corpo della vittima, che parlano di lesioni compatibili con la caduta e nessuna ferita da percosse, non chiariscono del tutto la dinamica.