07 Luglio 2025
Andrea Bajani, fonte: imagoeconomica
Il vincitore del Premio Strega, Andrea Bajani, autore del romanzo "L'anniversario", ha recentemente dichiarato che il patriarcato esiste e che bisogna combatterlo. Soprattutto - ha affermato - gli uomini devono educarsi a combattere contro il patriarcato imperversante nella nostra società. Ancora una volta, il trionfo del pensiero unico politicamente ed eroticamente corretto: senza il quale non sono consentite la visibilità mediatica e la vittoria di premi somministrati dalla società liberal-capitalista. Come non ci stanchiamo di ripetere ormai da tempo, in Europa il patriarcato non esiste più, per fortuna, da almeno 70 anni: lungi dall'essere la società del patriarcato, la nostra è la società del padre evaporato, per riprendere la nota espressione di Lacan. La società senza il padre è quella senza il tabù e senza la legge, senza il limite e senza la norma: in una parola, la società con liberalizzazione integrale dei consumi e dei costumi. Come già rilevava Pasolini, il vecchio capitalismo borghese e autoritario, patriarcale e disciplinare, cioè con software di destra, è definitivamente tramontato con il Sessantotto, mito di fondazione del turbocapitalismo. Il Sessantotto non ha rappresentato in alcun modo l'emancipazione dal capitalismo, avendo invece rappresentato l'emancipazione del capitalismo dai limiti della vecchia società borghese e proletaria: ne è scaturito il nuovo spirito del capitalismo post-borghese e post-proletario, deregolamentato e senza interruzioni; il capitalismo che ora funziona con un software di sinistra e che metabolizzato gli slogan sessantotteschi, massimamente organici alla logica illogica della forma merce ("vietato vietare", "tutto senza limiti", "godiamo senza misura", ecc ). E che cosa dice allora la lotta al patriarcato oggi, nel tempo in cui il patriarcato non esiste più? Semplicemente dice la lotta contro la figura del padre, cioè del limite e della misura, ritenuta inconciliabile con la civiltà merciforme. Il padre in quanto tale è sotto accusa, poiché si dice che è autoritario e repressivo, cioè intrinsecamente patriarcale: in realtà, è la guerra che il capitale sta conducendo contro le ultime figure del limite e della legge, identificate per questo motivo con il patriarcato da abbattere. Da buon intellettuale organico alla civiltà dei consumi, Bajani ripete il solito mantra funzionale alla dominazione del capitale sulle teste ancor prima che sui corpi: parole massimamente organiche al potere, che però paradossalmente vengono presentate come contestative e rivoluzionarie.
di Diego Fusaro
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