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Addio a Giuseppe “Giussy” Farina, morto a 91 l’ex presidente del Milan prima dell’era Berlusconi, con i rossoneri retrocesse in serie B

L’imprenditore vicentino è morto all’età di 91 anni. Fu il proprietario del Milan dal 1982, anno della retrocessione in serie B, al 1986, anno in cui subentrò Berlusconi

22 Aprile 2025

Giusy Farina

Fonte: X @Milan Zone

È morto all’età di 91 anni Giuseppe Farina, conosciuto da molti come “Giussy”. Imprenditore vicentino, Farina è stato presidente di ben 12 club nel corso della sua lunga carriera dirigenziale, tra cui Padova, Vicenza, Audace, Valdagno, Legnago, Schio, Rovigo, Belluno, Rovereto, Modena, Palù e, soprattutto, Milan, con il quale retrocesse in serie B, prima di venderlo a Berlusconi.

Morto a 91 anni “Giussy” Farina, oltre al Milan fu presidente di altri 11 club calcistici

Nato a Gambellara, in provincia di Vicenza, nel 1933, Giuseppe Farina si laureò in giurisprudenza prima di lanciarsi nel mondo del calcio, dove si sarebbe distinto per passione e ambizione. Il suo nome è legato in particolare a due tappe fondamentali: il Vicenza e il Milan.

Nel 1968 divenne presidente del Lanerossi Vicenza, carica che mantenne per dodici anni. Sotto la sua guida, il club biancorosso visse il suo momento più glorioso: la storica stagione 1977-78, quando con Fabbri in panchina e un giovane Paolo Rossi in attacco, il Vicenza conquistò un incredibile secondo posto in Serie A. Rossi, capocannoniere con 24 gol, fu protagonista anche di una trattativa clamorosa con la Juventus: Farina, deciso a trattenere il gioiello, rifiutò l’offerta dei bianconeri, ma alla fine l’attaccante passò alla Juve attraverso il meccanismo delle buste.

Nel gennaio 1982, dopo una breve pausa dal calcio, Farina tornò alla ribalta acquistando il Milan da Felice Colombo, subentrando alla presidenza al posto di Gaetano Morazzoni. Il club rossonero, reduce dalla retrocessione per lo scandalo del Totonero, viveva un periodo critico. Farina tentò subito di dare una scossa esonerando Luigi Radice e affidando la panchina a Italo Galbiati, ma la stagione si concluse con un’ulteriore retrocessione in Serie B.

Nonostante le difficoltà, nella stagione successiva con Ilario Castagner il Milan tornò subito in Serie A. Furono anni complessi, ma anche segnati da importanti decisioni, come il ritorno in panchina di Nils Liedholm, che riuscì a riportare il Milan in Europa con la qualificazione alla Coppa UEFA. Tuttavia, le difficoltà finanziarie si fecero sempre più pressanti. Nel gennaio 1986, Farina rassegnò le dimissioni lasciando la presidenza a Rosario Lo Verde. Due mesi dopo, il club venne rilevato da Silvio Berlusconi, che ne evitò il fallimento e pose le basi per uno dei cicli più vincenti della storia del calcio mondiale.

Farina tentò anche in seguito di rientrare nel grande calcio: con due cordate distinte provò, senza successo, ad acquistare il Verona e il Venezia.

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