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Danneggiata da vaccino covid AstraZeneca: "4 anni fa scosse nel cervello e dolori invalidanti alle gambe, derisa in ospedale"

La testimonianza anonima di una vittima: "Un pezzo di Italia che non sarà mai più il mio paese"

23 Marzo 2025

Danneggiata da vaccino covid AstraZeneca: "4 anni fa scosse nel cervello e dolori invalidanti alle gambe, derisa in ospedale"

Fonte: LaPresse

Il Giornale d'Italia riporta il messaggio integrale di una donna danneggiata da vaccino covid AstraZeneca, che ha condiviso le sue parole 4 anni dopo la somministrazione che le ha causato dolori al cervello e alle gambe.

"Per non dimenticare. Da pochi minuti è passata la mezzanotte. Oggi è il 23 marzo.

Il 23 marzo 2021, 4 anni fa, dopo sei ore da unica dose di Astrazeneca, mi sono ritrovata sdraiata sul pavimento della mia cucina con una serie infinita di scosse elettriche nel cervello. Certa di crepare.
Sono riuscita solo a dire: "Simo, aiutami, chiama subito papà". Simone, mio figlio 'grande' che aveva in tutto 6 anni, ha velocemente recuperato il mio cellulare e, da solo, è riuscito a telefonare a suo padre. Ricordo come fosse oggi la voce di questo bambino, così piccolo, ma già così forte e coraggioso: "Papà, la mamma è sul pavimento. Corri subito a casa".

Dopo quel momento ho passato mesi e mesi sdraiata a letto, con dolori laceranti e totalmente invalidanti alle gambe. Cervello infiammato. Stanchezza cronica che non mi consentiva di camminare in posizione eretta. Ho passato mesi di malattia e abbandono. Mesi in cui, nei maggiori ospedali della mia regione, sono stata trattata da depressa, sono stata nascosta, discriminata, ghettizzata. Derisa violentemente, da medici e conoscenti.

In questi anni ho conosciuto migliaia di danneggiati da vaccino anti COVID. Gente rimasta disabile da dopo l'inoculazione, persone che non sono più state in grado neppure di compiere i più banali gesti quotidiani in maniera autonoma. Ho conosciuto persone talmente malate che, dalla disperazione, hanno deciso di suicidarsi. Suicidarsi. Ho conosciuto madri che hanno trovato sul pavimento di casa, i loro giovanissimi figli morti improvvisamente. Madri che ancora aspettano risposte.

Ho conosciuto persone non vaccinate, discriminate dalla società, persone alle quali è stato tolto tutto. Anche il diritto di lavorare per poter dare da mangiare ai propri figli. Solo perché hanno scelto di non voler violentare il loro corpo.

Ho conosciuto ragazzini buttati giù dagli autobus, farsi km per raggiungere scuola a piedi e buttati fuori dalle palestre perché non vaccinati. Ho conosciuto un pezzo di Italia che non sarà mai più il mio paese. Mai più. Ho perso amici, ridato priorità a molte cose, rivoluzionato la mia vita.

Ho anche incontrato persone meravigliose, forti, piene di umanità.
Persone che oggi chiamo famiglia. Persone che mi hanno accolta in un abbraccio che rimarrà per sempre dentro di me. In questi anni ho scoperto quanto sia forte e quali siano davvero le persone che desidero portare con me, nel mondo.

Stasera ho iniziato a leggere il libro scritto dalla mia Amica Paola Fara. Libro dedicato alla sofferenza e alla discriminazione subite dai danneggiati da vaccino. Grazie, Paola. Il tuo supporto in questi anni è stato importantissimo per me.

Riporto le parole del mio carissimo Amico Don Diego Minoni, sacerdote di Milano e mio sostegno spirituale nei momenti più duri di questi 4 anni: "Anche oggi sono tanti coloro che scelgono di non scegliere, rimangono immobili, senza agire, di fronte alle ingiustizie e che preferiscono, semmai, omologarsi alla massa, piuttosto che osare prendere posizione. Dante li chiamava "gli ignavi". Il più oscuro angolo dell'inferno è riservato a coloro che conservano la loro neutralità in tempi di crisi morale, coloro che durante la vita non si sono mai schierati".

Il silenzio assordante che, ancora oggi, c'è sui danneggiati da vaccino, sui morti da vaccino, sui discriminati della pandemia e su tutto lo schifo vissuto da troppi, deve terminare. I muri di omertà costruiti in questi anni devono finalmente crollare definitivamente.

Grazie a Simone e Samuele, che sono stati coraggiosissimi in questi 4 anni e so, per certo, che saranno due Uomini giusti."

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