06 Marzo 2025
Fonte: Imagoeconomica
Il Comune di Milano ha fatto un passo indietro sul Salva Milano dopo l'arresto dell'ex dirigente dell'Urbanistica e membro della Commissioni Paesaggio, Giovanni Oggioni nella giornata di ieri.
L'amministrazione del Comune di Milano ha dichiarato di non voler proseguire con il Salva Milano. "Gli elementi di novità, e purtroppo di maggiore gravità, descritti negli atti di accusa", è stato comunicato, "inducono questa amministrazione a non sostenere più la necessità di proseguire nell'iter di approvazione della proposta di legge cosiddetta 'Salva Milano'".
Il disegno di legge mirava a semplificare le procedure urbanistiche ed edilizie con particolare riferimento agli interventi di demolizione e ricostruzione che stavano tenendo fermi, su decisione della Procura, circa 150 cantieri di Milano per presunti abusi edilizi.
Il decreto era stato approvato dalla Camera ed era in attesa del via libero del Senato per diventare legge, ma le condizioni sono cambiate alla luce dei nuovi sviluppi della giornata di ieri, che hanno portato all'arresto dell'ex dirigente dell'Urbanistica e membro della Commissioni Paesaggio, Giovanni Oggioni. Non solo, le indagini degli inquirenti avevano anche portato alla luce l'esistenza di "sistema" volto a "facilitare il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari altamente speculative" in cui sarebbero coinvolti membri della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni del Comune di Milano.
Tra gli indagati figurano Giovanni Oggioni ma anche Marco Cerri, progettista ed ex membro della Commissione paesaggio, indagato per traffico di influenze. Secondo la Procura gli accusati avrebbero cercato di fare pressioni su alcuni parlamentari durante la fase di scrittura del Del Salva Milano per accelerare l'iter di approvazione della legge. Tra i parlamentari in questione figurerebbero Maurizio Lupi, leader di Noi moderati, Tommaso Foti, all'epoca capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera e attuale ministro per gli Affari europei, e Alessandro Morelli, senatore e sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio.
Lo stop è arrivato anche da parte della segretaria del Pd, Elly Shlein: "Dopo i gravi fatti emersi oggi dalla magistratura è evidente che non ci sono le condizioni per andare avanti". Mentre il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che aveva sostenuto il decreto, ha commentato: "Io vivo preoccupato, al momento non ho elementi per poter esprimere giudizi", aggiungendo: "a Milano l’edilizia è ferma perché le indagini della Procura hanno portato al fatto che c’è una paralisi".
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