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Tragedia del Natisone, indagati tre vigili del fuoco e un infermiere del 112 per la morte dei tre ragazzi: omicidio colposo

Nell’ambito delle indagini sulla morte di tre persone la Procura di Udine ha inviato quattro avvisi di garanzia

02 Dicembre 2024

Tragedia del Natisone, indagati tre vigili del fuoco e un infermiere del 112 per la morte dei tre ragazzi: omicidio colposo

Fonte: Facebook, @La Bussola Tv

Quattro persone sono indagate per la tragedia del Natisone in cui persero la vita risucchiati dal fiume Patrizia Cormos, 23 anni, Bianca Doros e Cristian Casian Molnar, 23 anni, a Premariacco, in Friuli il 31 maggio scorso. Il Procuratore capo della Procura della Repubblica di Udine, Massimo Lia, sta concentrando le sue indagini sugli operatori che hanno gestito il protocollo di emergenza e non su chi è intervenuto sul posto per prestare soccorso ai tre ragazzi che si trovarono intrappolati su un isolotto, sorpresi da un’improvvisa piena del torrente.

Tragedia del Natisone, indagati tre vigili del fuoco e un infermiere del 112 per la morte dei tre ragazzi

Il fascicolo per il reato di omicidio colposo era stato aperto all’inizio di giugno e costituì un atto dovuto per fare chiarezza sull’accaduto. "Le indagini si sono concentrante sulle tempistiche e modalità dei soccorsi, sull'accesso alla riva e sulle verifiche dei protocolli e delle competenze, per determinare se siano stati commessi errori decisivi", aveva dichiarato il Procuratore di Udine nei giorni successivi ai fatti.

Gli inquirenti si sono concentrati sulle comunicazioni intercorse tra Patrizia Cormos e il 112, e tra la centrale operativa di questo con i vigili del fuoco. Secondo le ricostruzioni e l’analisi dei tabulati telefonici i tre ragazzi, assediati dal flusso crescente di acqua, contattarono più volte i soccorsi che però non arrivarono in tempo per salvarli. Le zone d’ombra che gli investigatori si stanno facendo carico di chiarire riguardano soprattutto le comunicazioni tra l’infermiere della sala operativa Sores Fvg e quella dei Vigili del fuoco. In esame ci sono le procedure di comunicazione tra le centrali operative e i soccorritori.

Secondo la famiglia di una delle vittime, rappresentata dal legale Gaetano Laghi, i ragazzi avrebbero potuto salvarsi con dei soccorsi più rapidi.

La dinamica della morte

Nel pomeriggio del 31 maggio scorso i tre ragazzi si erano spinti lungo il letto del torrente Natisone per scattare alcune fotografie, quando sono stati sorpresi da una piena improvvisa. Prima di essere travolti dalle acque si sono rifugiati su un isolotto dal quale hanno chiamato i soccorsi. L’elicottero che avrebbe potuto metterli in salvo è arrivato in ritardo di pochi minuti.

I corpi di Patrizia Cormos e Bianca Doros sono stati ritrovati a circa un kilometro dal greto su cui si erano rifugiate. Il corpo di Cristian Casian Molnar, invece, fu rinvenuto soltanto dopo molti giorni di ricerche, incastrato in un anfratto del torrente.

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