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Genova, chiuse indagini sui festini con escort e cocaina, Alessandro Piana non ci ha mai partecipato

Il nome dell'allora ex vicepresidente della Regione Liguria era contenuto nell’ordinanza di custodia cautelare: lo aveva identificato per errore una delle ragazze

20 Novembre 2024

Genova, chiuse indagini sui festini con escort e cocaina,  Alessandro Piana non ci ha mai partecipato

La Procura di Genova ha chiuso un’inchiesta che, poco più di un anno fa, aveva alzato il velo su un mondo fatto di festini a base di cocaina e ragazze pagate per prostituirsi. Serate alle quali prendevano parte professionisti e manager e che, secondo gli inquirenti, erano gestite da un architetto, Alessandro Cristilli, e un albergatore, Christian Rosolani. Ma quell’indagine aveva anche messo sotto i riflettori nomi di rilevanza pubblica a Genova e in Liguria, qualificandoli come presenti, in veste di ospiti, a una di quelle feste. Uno di questi, messo nero su bianco dagli investigatori e riportato nell’ordinanza di custodia che aveva portato in carcere Cristilli e Rosolani, era quello dell’allora vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana, oggi riconfermato dalla tornata elettorale di fine ottobre. Riconosciuto in foto dalla terza protagonista di questa storia, Jessica Nikolic, accusata di sfruttamento della prostituzione ed estorsione. La quale alla polizia aveva detto, indicando l’immagine di Piana: “Quello che ho visto dovrebbe proprio essere questo qui. Si era presentato come un conducente di autobus”.

Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato nei giorni scorsi, il nome di Piana è scomparso. E nel capo di imputazione che riguarda la serata in questione, quella del primo marzo 2022, viene confermata la presenza del notaio Piero Biglia di Saronno, mentre il nome dell’assessore regionale è sostituito con quello di un avvocato (tutti e tre non sono mai stati indagati, né lo sono oggi). Un possibile scambio di persone che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato favorito proprio dal riconoscimento non sicuro della ragazza. 

Lui – che non è mai stato indagato – aveva sempre fermamente negato ed era anche stato sentito dai pm. Con la chiusura delle indagini quella vicenda è chiarita in modo definitivo. Il nome di Alessandro Piana è comparso per un errore di identificazione. Lui a quella festa non c’era. “È la fine di un incubo – commenta Piana -. Una faccenda grottesca, particolare, strana, che lascia perplessi perché arriva dopo le elezioni e dopo la nomina a vicepresidente. Durante tutta la campagna elettorale sono stato puntualmente attaccato sui social come quello dei festini e delle escort. Per correttezza i pm avrebbero potuto chiudere prima la vicenda, visto che io sono sempre stato corretto nei loro confronti. L’indagine era chiusa da mesi e l’avviso guarda caso è arrivato ora: non mi venite a dire che non c’entra la politica. Continuo ad avere massima fiducia negli organi inquirenti che corrono rischi enormi per la nostra sicurezza, ma purtroppo c’è ancora chi fa magistratura facendo politica e questo non è giusto né corretto in un Paese civile. Dal punto di vista personale sono stato danneggiato, ne chiederò conto a qualcuno che ha esagerato negli insulti”.

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