02 Novembre 2024
Faysal Rahaman, l'operaio di 23 anni originario del Bangladesh ma residente a Genova arrestato dalla Digos con l'accusa di fare parte della organizzazione terroristica pakistana Ttp, affiliata con i talebani afghani, "si è messo a disposizione dell'organizzazione terroristica". Lo scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza di condanna, con rito abbreviato, a tre anni, un mese e 10 giorni. L'operaio, scrivono i giudici ha aderito "pienamente alle finalità di eversione del sistema occidentale fino a dichiarare il proprio assenso al martirio e la propria disponibilità a raggiungere l'Afghanistan. Ha posto in essere condotte strumentali al consolidamento ed al rafforzamento dell'organizzazione secondo le modalità tipiche dove organizzazioni terroristiche".
Le indagini, coordinate dal pm Federico Manotti della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, erano partite dopo che il fratello minorenne aveva portato a scuola disegni della moschea di Gerusalemme con un kalashnikov e la scritta '7 sky'. Rahaman, secondo gli investigatori, si stava organizzando per lasciare l'Italia e aveva cercato informazioni su come poter viaggiare in Europa con la sola ricevuta della presentazione di rinnovo del permesso di soggiorno accompagnata da altro documento. Per l'accusa aveva divulgato e fatto propaganda di messaggi di matrice qaedista. L'ipotesi degli inquirenti è che l'operaio volesse lasciare il nostro paese per compiere attentati. Gli investigatori avevano scoperto che si stava auto-addestrando per compiere atti di violenza o di sabotaggio di servizi pubblici essenziali, oltre a informarsi sull'uso del fucile mitragliatore AK-47 e sulle tecniche militari di combattimento. In rete si faceva chiamare "soldato di Dio". Dopo l'espiazione della pena sarà espulso.
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