22 Luglio 2024
Nell'inchiesta relativa alla giornalista Rai Dania Mondini sei giornalisti sono stati rinviati a giudizio, fra loro c'è anche l'ex direttore del Tg1 Andrea Montanari. La conduttrice mattutine aveva rivelato in Procura di "essere stata costretta a trasferirsi nella stanza con un collega che non riesce a trattenere flatulenze ed eruttazioni", di essere "minacciata e aggredita verbalmente".
Mondini ha descritto ai giudici un clima di "ostilità e intimidazione", che sarebbe emerso dopo la nomina di Andrea Montanari a direttore del Tg1 nel 2017. “Quando Montanari è stato nominato direttore - ha dichiarato la giornalista - mi sono accorta subito che mi assegnavano meno servizi e che c’era un cambiamento di atteggiamento nei miei confronti da parte di alcuni dirigenti. In particolare, mi si sottraeva la possibilità di scrivere i testi da leggere in onda”.
Mondini ha anche rivelato presunti episodi di pressione e minacce che avrebbe subito tra il maggio 2018 e il novembre 2021. Nel suo interrogatorio ha aggiunto che, secondo voci che ha raccolto, Montanari avrebbe voluto sistemare una persona a lui molto vicina nel ruolo di conduttore: “Incontrai Adriana Pannettieri, capo servizio al mattino, che mi rivelò che Montanari voleva una conduzione mattutina per favorire qualcuno a lui vicino. Lo stesso mi fu confermato dalla Turco”.
Fra le accuse mosse da Mondini ci sarebbe anche l'obbligo di condividere una stanza con un collega noto per i suoi gravi problemi di flatulenze ed eruttazioni incontrollate. “Fu emesso un ordine per trasferirci tutti in una stanza chiamata con il nome del collega problematico - ha spiegato la giornalista -. Nessuno accettò di lavorarci, e a me fu ricordato che avevo l’obbligo di andare lì, altrimenti non avrei ricevuto incarichi”.
Mondini ha detto di aver passato intere giornate senza fare nulla, limitandosi alle conduzioni del telegiornale, mentre l’isolamento e le minacce da parte dei dirigenti si facevano sempre più pesanti. “Piero Damosso indusse una riunione per convincere a lavorare in quella stanza, e Marco Betello mi criticò apertamente, minacciandomi con l’avvertimento che, se non avessi ottemperato, ne avrei pagato le conseguenze”.
Le accuse si estendono anche al trattamento ricevuto da Mondini dopo un presunto errore durante una conduzione. Filippo Gaudenzi, ex vice direttore, ha confermato di aver ripreso pubblicamente Mondini per un lapsus riguardante la carica di Matteo Salvini nel governo Conte I. “L’errore di Mondini - ha dichiarato Gaudenzi in udienza preliminare - era particolarmente grave data la rilevanza di Salvini in quel momento. Ha definito Salvini vice ministro anziché vice premier e ministro degli Interni, e questo ha avuto delle conseguenze”.
Gaudenzi ha giustificato il suo comportamento affermando: “La Rai, come servizio pubblico, ha sempre risentito dei mutamenti politici, ma in modo naturale. Non c’è nulla di nascosto”.
Nel contesto dell’inchiesta, Montanari è accusato di aver manipolato le dinamiche redazionali per favorire un suo protetto. Sabrina Turco, ex vice direttore, ha confermato l’esistenza di una campagna diffamatoria: “Nei confronti di Mondini è stata fatta una campagna diffamatoria per poter affidare la conduzione a una persona vicina a Montanari. Questo ha coinvolto anche me”.
La Turco ha anche ricordato che, in un’occasione, è stata aggredita verbalmente da Gaudenzi. “Gaudenzi ha aggredito verbalmente Mondini, dandole dell’incapace davanti a tutti, e ha assunto atteggiamenti minacciosi e intimidatori”.
L’inchiesta ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di sei figure chiave della redazione del Tg1. Oltre a Montanari, sono coinvolti l’ex direttore Giuseppe Carboni, il vice Filippo Gaudenzi, la giornalista Costanza Crescimbeni, il caporedattore Piero Damosso e il suo vice Marco Betello. Le accuse includono non solo la pressione psicologica e le minacce, ma anche comportamenti vessatori e intimidatori che avrebbero compromesso la professionalità e il benessere dei giornalisti coinvolti.
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