10 Luglio 2024
Carlo Nordio (foto da https://twitter.com/marcocicchelli)
Ddl Nordio, dalla Camera dei deputati il via libera definitivo. Tra le misure previste l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio, novità sul reato di traffico di influenze illecite e sulle intercettazioni.
Il Ddl Nordio è stato approvato oggi dalla Camera dei deputati con 199 voti favorevoli, 102 contrari e nessun astenuto. Il disegno di legge è stato approvato in seconda lettura da Montecitorio, in un identico testo rispetto a quello trasmesso dal Senato: diventa così legge dello Stato. Il provvedimento, con un testo di 9 articoli e un allegato, apporta modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare. Così commenta il Ministro della Giustizia Carlo Nordio: “L’approvazione di questo Ddl rappresenta una svolta nel rafforzamento delle garanzie per gli indagati e una mano tesa a tutti i pubblici amministratori, che non avranno più paura di firmare. Di questo importante risultato desidero ringraziare tutti i parlamentari, i colleghi di Governo e l’intero staff del Ministero”. Si tratta di disegno di legge importante, che ridisegna in parte il sistema giudiziario italiano.
In particolare, il provvedimento introduce l’abrogazione del reato d’abuso d’ufficio. Si tratta della norma del codice penale (art.323) che punisce il pubblico ufficiale che, violando consapevolmente leggi, regolamenti o l'obbligo di astensione, cagiona un danno ad altri o si procura un vantaggio patrimoniale. Il suo depennamento si motiverebbe col fatto che le modifiche introdotte in questi anni non hanno eliminato il divario tra le iscrizioni nel registro degli indagati e le condanne: l'anno scorso sono stati archiviati 3.536 dei 3.938 fascicoli aperti nel 2022. Nel frattempo, però, con il decreto carceri si è potuto reintrodurre parzialmente una copertura penale per gli abusi patrimoniali dei pubblici ufficiali.
Un’altra modifica riguarda il reato di traffico di influenze, il cui campo d’applicazione viene limitato. La mediazione viene ritenuta illecita se finalizzata a far compiere un reato a un pubblico ufficiale. Si elimina l'ipotesi della 'millanteria' e viene ristretto alle “condotte particolarmente gravi”. Nuove limitazioni saranno apportate anche alle intercettazioni. Solo quelle il cui contenuto sia "riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento" potranno essere pubblicate. Non dovranno essere riportate le conversazioni e i dati relativi a soggetti terzi, non coinvolti dalle indagini, se non considerati rilevanti per il procedimento. Il giudice dovrà quindi stralciare le intercettazioni che contengono ferimenti alle persone terze estranee alle indagini.
Il Ddl interviene anche in materia di misure cautelari. Sarà un collegio di tre giudici, non più un solo magistrato, a decidere, durante le indagini, l'applicazione della custodia cautelare in carcere. Dovranno inoltre interrogare l'indagato prima di disporre la misura cautelare, di cui la difesa potrà averne copia per poter così organizzare una difesa preventiva.
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