08 Aprile 2024
Fonte: Imagoeconomica
Il prossimo giovedì 11 aprile rischia di essere un giorno a alta tensione per quanto concerne traffico e viabilità a causa dello sciopero generale nazionale dei lavoratori indetto da molte sigle sindacali, Uil e Cgil in particolare, e riguarderà tutti i settori. Come spesso accade i disagi più grandi potrebbero interessare il settore dei trasporti, con i mezzi pubblici e i convogli regionali che potrebbero fermarsi. Dai treni alla metro ai bus e tram, tutti a forte rischio.
E difatti i primi a incrociare le braccia, sin dalle 9 del mattino, saranno i ferrovieri. "Per la giornata di giovedì 11 aprile 2024, è stato proclamato uno sciopero nazionale dalle ore 09:01 alle ore 13:00 che potrà generare ripercussioni sulla circolazione ferroviaria in Lombardia", fanno sapere da Trenord, la società del trasporto ferroviario in Lombardia. "Il servizio regionale, suburbano, la lunga percorrenza di Trenord e il servizio aeroportuale potranno subire variazioni e cancellazioni. Le fasce orarie di garanzia non saranno interessate dallo sciopero e inoltre arriveranno a fine corsa i treni con partenza prevista da orario ufficiale entro le ore 09:00 e che abbiano arrivo nella destinazione finale entro le ore 10:00", ha chiarito l'azienda di piazzale Cadorna. "Nel caso di cancellazione dei treni del servizio aeroportuale, saranno istituiti bus senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express", ha concluso Trenord.
In serata cambio della guardia, con i dipendenti di Atm ad incrociare le braccia, l'agitazione durerà 4 ore come confermato dall'azienda: "A Milano lo sciopero del personale viaggiante e di esercizio delle linee di superficie e metropolitane, secondo le modalità comunicate dalle strutture regionali delle federazioni di categoria del Trasporto Filt e Uilt che hanno aderito all’iniziativa confederale, sarà possibile dalle ore 20.00 alle ore 24.00". Conseguentemente i mezzi da inizio servizio e fino alle 20 dovrebbero essere regolarmente attivi.
A spiegare i motivi dell'agitazione sono i sindacati stessi. Si parte dalla sicurezza sul lavoro, cui ogni giorno si assiste a tragedie: "zero morti sul lavoro", lo slogan. "La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa, vanno cancellate le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato e superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati. Rafforzare, inoltre, le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali". Il secondo punto riguarda la riforma fiscale. "Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua a essere pari a 90 miliardi all’anno - si legge in una nota congiunta di Cgil e Uil -. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati, non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze".
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