27 Febbraio 2024
Denis Verdini (fonte foto LaPresse)
Si riaprono le porte del carcere per Denis Verdini. L'ex senatore prima di Forza Italia e poi di Ala, sta scontando una condanna definitiva per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino, pena che stava espiando "comodamente" da casa (nella sua villa di Pian dei Giullari) stava, appunto. In quanto il tribunale di sorveglianza di Firenze ha revocato il beneficio domiciliare essendo lo stesso Verdini stato beccato ben tre volte volte a delle cene in dei ristoranti di Roma tra ottobre 2021 e gennaio 2022.
L’istanza di revoca era stata presentata dalla Procura generale del capoluogo toscano dopo esser stato indagato dalla Procura di Roma. Le cene si erano svolte alla presenza di politici, imprenditori e dirigenti pubblici e risultano essere tutte documentate nelle informative della Guardia di Finanza, agli atti di un’altra inchiesta, quella sugli appalti Anas che vede Verdini indagato per corruzione insieme ad altre persone tra cui il figlio Tommaso.
Verdini senior, come già anticipato, sta scontando una condanna definitiva a sei anni e sei mesi, arrivata al termine del processo per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino. La detenzione iniziata il 3 novembre 2020 giorno in cui si era costituito nel carcere di Rebibbia di Roma, subito dopo la sentenza della Cassazione. A gennaio dell’anno successivo a Verdini vennero concessi i domiciliari per motivi di salute legati alla pandemia esplosa pure in carcere. Regime detentivo confermato a luglio anche per questioni di età (aveva compiuto 70 anni) oltre che di salute. Nel settembre del 2021 gli avvocati difensori si rivolgono al magistrato di Sorveglianza chiedendo l'autorizzazione per potersi recare a Roma tutti i martedì e tutti i mercoledì per cure odontoiatriche, essendo nella capitale il suo dentista di fiducia. La richiesta viene accolta come termine ultimo Aprile 2022 e l'obbligo di dimora a casa del figlio dove doveva rientrare subito dopo le cure.
E sono proprio riconducibili a questi mesi gli episodi di presunta evasione. Il primo è datato 26 ottobre 2021: al tavolo del ristorante "Pastation", di proprietà del figlio Tommaso, con Verdini siedono l'allora Ad di Anas Massimo Simonini e l'imprenditore Vito Bonsignore. La seconda cena contestata sempre al Pastation, è quella del 30 novembre 2021, alla presenza del padrone di casa Tommaso, di un suo socio in Inver, Fabio Pileri, ancora di Simonini, dell’imprenditore Antonio Veneziano e dell’attuale sottosegretario all’Economia, il leghista Federico Freni. “Quando ho visto Denis Verdini non sapevo che fosse ai domiciliari e tanto meno conoscevo le prescrizioni decise dai giudici”, aveva detto Freni in seconda battuta.
Il terzo episodio risale invece all’11 gennaio 2022, ma questa volta la cena si è svolta a casa di Tommaso Verdini e alla presenza, secondo gli investigatori, di Pileri, Simonini e Bonsignore. Le autorizzazioni del magistrato di sorveglianza concedevano a Verdini di uscire a Roma solo dalle 10 alle 14 e di rientrare, subito dopo le cure, a casa del figlio. Qui, però, “non poteva incontrare persone diverse dai suoi familiari stretti”, aveva precisato il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze, Marcello Bortolato.
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