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Sbagliata medicina Ue anti Xylella e distrutti 21 mln di ulivi: inutile sradicare piante vicine a quelle infettate - lo STUDIO

I dati mostrano che l'incidenza della xylella nelle zone "contenimento" e "tampone" è molto bassa, soprattutto durante le ultime tre campagne dal 2020-2021 al 2022-2023, quando il batterio è stato rilevato in un intervallo compreso tra 0,06% e 0,07%, delle piante campionate"

19 Febbraio 2024

Sbagliata medicina Ue anti Xylella e distrutti 21 mln di ulivi: inutile sradicare piante vicine a quelle infettate - lo STUDIO

Xylella, fonte imagoeconomica

Sbagliata la medicina Ue anti Xylella, il batterio killer degli ulivi che si è accanito in particolare modo in Puglia. Dieci anni fa l'identificazione, dieci anni dopo il sospetto, che tramite uno studio apparso sul Giornale di fitopatologia, una specie di Bibbia per chi si occupa delle malattie delle piante: "Dopo dieci anni il monitoraggio della xylella in Puglia rivela una scarsa incidenza del batterio in quell'area". In poche parole, è stato inutile sradicare le piante vicino a quale infettate. 

Sbagliata medicina Ue anti Xylella e distrutti 21 mln di ulivi

Non c'era alcun bisogno di abbattere le piante e le cure anti Xylella erano altre. È stata sbagliata la medicina voluta dall'Ue per contenere il batterio e per questo si è andati incontro ad un taglio netto di 21 milioni di ulivi. La Puglia ha perso il 50% della produzione, pari al 30% di quella italiana.

Alla scoperta del batterio nel 2013 sei era predisposto un piano d'azione con a capo il generale dell'allora Corpo forestale Giuseppe Siletti. Il piano era quello di individuare i focolai, abbattere solo la piante infette e eliminare l'insetto veicolo, la cosiddetta "sputacchina".

Un intervento rapido e circoscritto? Giammai, perché prima è intervenuta l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che ha ordinato l'abbattimento di tutte le piante, poi la Procura di Lecce che ha sequestrato gli uliveti. Poi si è andati al Tar ed infine ci si è messa di mezzo la politica, col presidente della Regione Emiliano, prima schierato contro gli abbattimenti, poi prono al "ce lo chiede l'Europa". Siletti è stato prima indagato e poi assolto insieme a tutti i tecnici italiani. Il commissario per l'emergenza quindi si dimise, e finì il piano d'intervento.

Quindi, si arriva ad oggi, e si scopre che "l'eradicazione delle piante risultate positive alla xylella, comprese anche tutte quelle asintomatiche in un raggio di 100 o 50 metri, è stata effettuata in 10 anni obbligatoriamente. I dati mostrano che l'incidenza della xylella nelle zone "contenimento" e "tampone" è molto bassa, soprattutto durante le ultime tre campagne dal 2020-2021 al 2022-2023, quando il batterio è stato rilevato in un intervallo compreso tra 0,06% e 0,07%, delle piante campionate".

"Nella maggior parte degli alberi campionati che mostravano sintomi, il batterio non è stato rilevato. Sulla base di questi dati e secondo modelli epidemiologici che hanno verificato il ruolo trascurabile degli olivi asintomatici nella diffusione della xylella, proponiamo di eliminare la norma che impone lo sradicamento di tutte le piante ospiti che circondano un albero positivo al batterio in un raggio di 50 metri. Una tale implementazione potrebbe salvare molti ulivi secolari e monumentali sani e lo straordinario paesaggio a cui contribuiscono".

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