18 Gennaio 2024
Fonte: Facebook
Si è tenuta nella giornata di ieri, mercoledì 18 gennaio, presso il Tribunale di Velletri, l’udienza preliminare del caso di Ivana Mazzarella, l‘operatrice di tecniche posturali e riabilitazione, residente ad Albano, che ha avuto la vita sviluppato una serie di patologie invalidanti dopo la seconda dose del vaccino anti Covid, somministratole all’Ospedale dei Castelli nel 2021. La donna infatti, pochi minuti dopo l'iniezione, ha iniziato ad avere diverse reazioni, tra cui palpitazioni, parestesie ai piedi e crisi ipertensive. “Il pm ha chiesto l’archiviazione sulla base del nulla. Noi abbiamo fatto opposizione e abbiamo chiesto al GIP di ordinare al pubblico ministero di fare indagini”, ha detto l'avvocato Andrea Perillo, legale della donna, fuori dal tribunale.
Come spiegato dall'avvocato, il fascicolo al momento è contro ignoti. "E' necessario continuare a fare indagini, siamo qui per chiedere questo non per chiedere una condanna”, ha aggiunto. Stando alle prime ricostruzioni, sono stati depositati molti documenti e relazioni scientifiche e Perillo ha chiesto al Gip, tra le altre cose, “di sentire la rappresentante legale di Pfizer” e di “verificare come è stato chiesto il consenso, di ordinare la ricerca della prescrizione medica al vaccino, prevista nel bugiardino Pfizer e mai richiesta a nessuno in Italia”. Fuori dal tribunale ha parlato anche Ivana Mazzarella. “Mi è stata tolta la salute”, ha detto la donna che questa battaglia la porta avanti anche a simbolo di tanti che non hanno intentato la via legale. Parla di solidarietà e infatti intorno a lei si stringono le magliette rosse delle “reazioni avverse” e le foto su uno striscione di tante storie come la sua.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia