18 Dicembre 2023
Matteo Di Pietro, fonte: Facebook @Valerio Caroli
Incidente Casal Palocco, lo YouTuber Matteo di Pietro ha chiesto il patteggiamento a 4 anni. Il ragazzo, legato al collettivo 'The Borderline', stava guidando il SUV Lamborghini preso a noleggio, quando travolse una Smart con a bordo una mamma, una bambina di tre anni e un bambino di cinque. Quest'ultimo è rimasto tragicamente ucciso. La madre del bimbo, 35enne, era stata ricoverata in Codice rosso presso l'ospedale Sant'Eugenio insieme all'altra figlia, in gravi condizioni. Il conducente e i passeggeri del veicolo utilitario sportivo invece, sono rimasti illesi.
Il ventenne che lo scorso 14 giugno sconvolse la vita di un'intera famiglia, è accusato di omicidio stradale e lesione. Nelle scorse settimane, il PM aveva chiesto e ottenuto per Di Pietro il giudizio immediato, e la prima udienza era stata fissata al 27 febbraio.
Secondo quanto appreso dalla Procura, c'è stato il parere favorevole alla richiesta fatta dal ragazzo, e ora il GIP dovrà fissare una nuova udienza.
Matteo Di Pietro, YouTuber, aveva preso a noleggio un SUV che andò a impattare in modo impetuoso contro una Smart a Casal Palocco, uccidendo il piccolo Manuel, di cinque anni, e ferendo la madre e la sorellina più piccola, di tre.
Lo scorso 22 giugno, il giudice aveva disposto gli arresti domiciliari per Di Pietro, sottolineando che il giovane stesse andando a oltre 120 chilometri orari, e la sparizione delle telecamere usate per i video. Proprio su questo infatti, è stata aperta un'altra indagine, dato che a bordo del Lamborghini erano presenti Gaia Nota, Ramon Vito Lo Iacono e Simone Dutti, tutti amici del ventenne e alcuni a loro volta YouTuber.
Il magistrato precisava ancora che il giovane aveva noleggiato il SUV Lamborghini con "l'unico ed evidente fine di impressionare e catturare l'attenzione di giovani visitatori del Web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità, e di conseguenza a procedere a una velocità superiore ai limiti indicati. Tanto più che alcuni dei passeggeri presenti all'interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h". L'imputato era inoltre risultato positivo ai cannabinoidi.
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