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Omicidio Willy, pena fratelli Bianchi ridotta da ergastolo a 24 anni, l'attenuante: "Non iniziarono loro la lite"

La Corte d'Appello non ha valorizzato la responsabilità nell'inizio del pestaggio, bensì l'assenza allo scoppio della lite. Ridotta a 24 anni la pena all'ergastolo per i fratelli Bianchi

11 Ottobre 2023

Omicidio Willy, pena fratelli Bianchi ridotta da ergastolo a 24 anni, l'attenuante: "Non iniziarono loro la lite"

Una decisione che sta già facendo discutere, quella della Corte d'appello, riguardo i due fratelli Marco e Gabriele Bianchi, condannati per l'omicidio, nella notte tra il 5 ed il 5 settembre del 2020, del giovanissimo Willy Monteiro, pestato a morte a seguito di una lite. Ai due assassini, infatti, la Corte ha concesso una riduzione della pena, passata dall'ergastolo ai 24 anni di carcere, a seguito della concessione delle attenuanti generiche, ovvero che i due non fossero responsabili dello scoppio della lite, essendo intervenuti solo una volta che era già scoppiata.

Pena ridotta per i fratelli Bianchi, da ergastolo a 24 anni: "Non furono loro ad iniziare la lite che porto al pestaggio e l'omicidio di Willy Monteiro"

"Non si può non considerare che i fratelli Bianchi sono del tutto estranei al contrasto iniziale che ha poi provocato la violenta aggressione, che la condotta degli imputati si è esaurita in un breve lasso di tempo e che il pestaggio è anche ascrivibile agli altri imputati". Questa la sentenza con cui la Corte d'appello riconosce ai fratelli Bianchi le attenuanti nell'omicidio del giovane Willy Monteiro. 

Non viene esclusa la responsabilità dei due nella morte del 21enne dalla Corte, che anzi sottolinea come tutti presenti "avessero accettato il rischio di poter uccidere con i loro calci e pugni il ragazzo". Tuttavia, a differenza di quanto era stato stabilito dal Tribunale di Frosinone, il fatto che la trasformazione di una lite in pestaggio sia scattato all'arrivo dei due non viene valorizzato. Ad essere valorizzata, invece, è la loro assenza all'inizio del dissidio verbale. 

Resta invece confermata la dinamica del pestaggio, quella del calcio al petto seguito da un pugno in faccia e quindi la spinta contro un'auto parcheggiata, così come è stato confermato il coinvolgimento di altri imputati nella vicenda. Sempre dal testo della Corte: "Belleggia e Pincarelli si affiancano da subito ai fratelli Bianchi e colpiscono Willy con un violento calcio alla testa (Belleggia) e con calci e pugni (Pincarelli) quando ormai era a terra inerme".

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