Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Duplice omicidio Montaldo, trovato e arrestato il killer Sacha Chang: era in una chiesetta sporco di sangue

Il 21enne è stato trovato nudo, steso su una panchina nella localtà Monte Savino a Torre Mondovì, zona delle Cappelle, in direzione di Pamparato, a pochi km dalla casa dove è avvenuto il delitto. A dare la segnalazione, alcuni cacciatori

18 Agosto 2023

Duplice omicidio Montaldo, rintracciato e arrestato Sasha Chang, il killer in fuga da 3 giorni nei boschi

Sasha Chang, fonte: Twitter, @BoevenNieuws

Corsa finita per Sacha Chang, il 21enne cino-olandese sospettato del duplice omicidio a Montaldo di Mondovì, in provincia di Cuneo. Il presunto killer è stato rintracciato e arrestato dopo una fuga di tre giorni nei boschi, nei pressi del luogo del delitto. Chang era scappato mercoledì 16 nel pomeriggio dopo aver ucciso il padre Haring Chainfa Chang di 65 anni e l’amico di famiglia, medico e connazionale Lambertus Ter Horst, 60 anni, nella casa di quest'ultimo in via Roapiana a Montaldo di Mondovì. Le autorità avevano lanciato l'allarme, spiegando di "stare attenti, è un tipo pericoloso". Adesso si è arrivati a dama.

Duplice omicidio Montaldo, rintracciato e arrestato il killer Sacha Chang

Sasha Chang, il responsabile del duplice omicidio di Montaldo, è stato trovato nudo, steso sulla panchina di una chiesetta all'alba nella località Monte Savino a Torre Mondovì, zona delle Cappelle, in direzione di Pamparato, a pochi km dalla casa dove è avvenuto il delitto. Fondamentale per la cattura di Chang la segnalazione data da alcuni cacciatori che transitavano nella zona. Il 21enne è stato sorpreso mentre dormiva per questo non ha opposto resistenza. Il killer era anche riuscito a scappare dall'inseguimento di un uomo che lo aveva fatto cadere colpendolo con una spranga, ma Chang si è rialzato ed è scappato nei fitti boschi della val Corsaglia.

Le ricerche erano circoscritte nella zona di Torre Mondovì già da ieri, quando il giovane era stato notato da lontano, ma dopo essersi accorto di esser stato braccato, si è di nuovo infilato nella boscaglia riuscendo a ritardare per un po' d'ore il ritrovamento. Era disarmato nel momento dell'arresto, il coltello da cucina utilizzato per il delitto è stato trovato poco lontano dalla casa nella quale era ospite.

"Sacha Chang era stremato, quasi non si muoveva"

Tre giorni nei quali il giovane si è dato da fare per scappare dai carabinieri e da tutte le forze di comando messe in campo per braccarlo. Ma ad aiutare le forze dell'ordine, come detto, sono arrivati anche i cacciatori. Uno di questi, Claudio Basso, ha raccontato: "Sono andato su con Germano e Alessandro accompagnando tre carabinieri".

"Ci siamo appostati. Sopra c’erano una cappella, la cappella di San Bernardo, e un seccatoio abbandonato, dentro un recinto. I carabinieri hanno fatto il giro da sopra e noi siamo stati sotto dove c’era il recinto. A un certo punto i carabinieri hanno detto ‘Sembra che ci sia qualcosa che si muove, state lì’. E infatti era proprio lì".

"Era sdraiato su una panchina, completamente nudo. Non si muoveva praticamente più, non ha provato a reagire, muoveva appena appena solo una gamba, era stravolto".

Le operazioni sono state coordinate dai carabinieri del comando provinciale di Cuneo che avevano organizzato una caccia all’uomo, giorno e notte tramite l'uso di elicotteri e cani molecolari. In totale sono stati dispiegati cento uomini. Il giovane è considerato un soggetto estremamente pericoloso e sarebbe affetto da problemi psichici. I carabinieri avevano anche diramato la sua fotografia con l'appello a chiamare il 112 in caso di avvistamento. E ne hanno tracciato un identikit: "Indossa una maglietta grigia sporca di sangue e dei pantaloncini", è alto un metro e ottanta. I vicini di casa dell'amico di famiglia ucciso, nei pochi attimi in cui lo hanno visto lo descrivono come "un ragazzo silenzioso, forse stanco per il viaggio". "Un ragazzone fisicamente in forma”, dice il sindaco Giovanni Balbo.

Le indagini sono state condotte dal nucleo investigativo e coordinate dalla procura di Cuneo ma le ricerche hanno coinvolto decine di uomini del comando provinciale di Cuneo agli ordini del colonnello Giuseppe Carubia.

Il sindaco di Montaldo: "Finito un incubo", i familiari: "Sollevati"

"Finalmente è finito un incubo, anche se questa vicenda lascia sulla strada due morti che sono una tragedia pesantissima", ha detto il sindaco di Montaldo Giovanni Balbo. 

"Siamo molto sollevati che il sospettato per questa terribile vicenda sia stato arrestato e speriamo che ora le nostre molte domande su quello che è accaduto in quella casa ricevano risposta", hanno invece dichiarato i figli di Ter Horst, il medico ucciso che aveva provato a rifarsi una vita nel cuneese ristrutturando una casa nel monregalese, dopo la perdita della moglie.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x