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Lisa Federico, sit-in al Bambino Gesù di Roma a 33 mesi dalla scomparsa: “Documenti sulla morte al Papa, mai più casi come il suo”

Alle 19 di oggi, giovedì 3 agosto, si terrà una manifestazione per chiedere giustizia dopo la morte della 17enne deceduta nel 2020 in seguito a un trapianto di midollo osseo

03 Agosto 2023

Lisa Federico, sit-in al Bambino Gesù di Roma a 33 mesi dalla scomparsa: “Documenti sulla morte al Papa, mai più casi come il suo”

Fonte: Il quotidiano del Lazio

Si terrà alle 19 di oggi, giovedì 3 agosto, un sit-in davanti all’ospedale Bambino Gesù di Roma in ricordo di Lisa Federico, la 17enne deceduta in seguito a un trapianto di midollo osseo al nosocomio romano nel 2020. “Oggi il Papa ha sul suo tavolo tutta la documentazione relativa alla morte di Lisa provocata nell'ospedale Bambino Gesù da una infusione di 350 mL di globuli rossi incompatibili”, si legge in una nota degli organizzatori della manifestazione. Oggi ricorrono 2 anni dall'istituzione del donatore di riserva nei casi di trapianti di midollo osseo non urgenti, approvato a seguito della morte di Lisa su nostra iniziativa con il supporto di 85.000 firme. Oggi sono 33 mesi che Lisa ci è stata strappata via per colpa grave. Oggi sit-in alle 19 davanti al Bambino Gesù per far presente tutto questo. Mai più come per Lisa”.

La lettera dei genitori al Papa: “Dica che non ci sono intoccabili, neppure nel suo ospedale”

“Non chiediamo la condanna, ma il dibattimento, il contraddittorio, l'analisi e l'esposizione dell'accaduto per individuare la responsabilità di ciascuno. Nessuno sarà recluso, lo sappiamo e non lo vogliamo. Ma è doveroso che se ci sono colpe (e concorsi di colpe) vengano individuate ed attribuite a ciascuno”. A scriverlo in una lettera indirizzata a Papa Francesco, lo scorso maggio, sono stati Margherita Eichberg e Maurizio Federico, i genitori di Lisa. “Esprima forte il concetto che nessuno è intoccabile, neppure chi opera nel suo ospedale, con qualsiasi ruolo. Affermi che la giustizia italiana dev'essere di casa tra quelle mura”.

Chi è Lisa Federico, dal trapianto chemioterapico all’infezione batterica fatale

Lisa è stata sottoposta a trapianto dopo il trattamento chemioterapico e quindi con le difese immunitarie basse. La ragazza ha poi sviluppato un'infezione batterica che si è rivelata fatale. La condotta dei medici, secondo i pm, è stata “sotto alcuni aspetti approssimativa e non consona a un atto terapeutico così complesso come quello di midollo osseo”. In particolare la 17enne è rimasta in ospedale per ben 53 giorni in un ambiente che l’ha di fatto esposta al rischio infezione. Uno dei medici, inoltre, avrebbe scelto un donatore di midollo non consanguineo, nonostante il fratello Bogdan avesse fatto un passo avanti in tal senso. Il dottore “avrebbe accettato con imprudenza una previsione di raccolta di cellule staminali che in realtà appariva estremamente ridotta e quindi inadeguata e che quindi cagionava il fallimento del trapianto”. Per gli inquirenti e per i loro consulenti tecnici, in sintesi, i medici avrebbero commesso “errori ripetuti”. I genitori della ragazza chiedono giustizia e hanno fondato un’associazione che si chiama L.I.S.A., Lottiamo insieme per la salute degli adolescenti.

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