28 Luglio 2023
Mahmoud Sayed Mohamed Abdalia
C’è una possibile svolta nelle indagini sulla morte del 19enne egiziano Mahmoud Sayed Mohamed Abdalia, trovato nel mare di Chiavari il 25 luglio, con testa e mani mozzate.
L’identificazione del corpo si era resa possibile mediante impronte digitali prelevate da una mano ritrovata sulla spiaggia. Dal momento del ritrovamento, le ipotesi degli investigatori erano due: quella dell’incidente con l’elica di uno scafo che avrebbe potuto tranciare testa e arti al giovane, o quella dell’omicidio.
Ed è proprio quest’ultima pista che ha trovato riscontri dopo l’autopsia effettuata sui resti del giovane dal medico legale Davide Bedocchi. Dall’esame autoptico infatti, è emerso che il 19enne è stato prima ucciso, colpito da un oggetto contundente al cuore, fegato e addome. Dunque, almeno tre i corpi mortali inferti prima di mutilare il corpo e abbandonarlo nelle acque di Chiavari.
Resta ancora da capire se la mano omicida sia la stessa che ha mutilato il corpo: la testa non è stata ancora ritrovata, ma anche su questo punto non vi sono ancora certezze. Sempre dall’esame autoptico è emerso che gli arti e la testa hanno subito un taglio netto compatibile anche con le eliche di un natante, quindi occorre stabilire se sia stato prima “punito” con la mutilazione degli arti, poi ucciso e infine decapitato, o se sia stato solo ucciso e la mutilazione sia la conseguenza dell’impatto con uno scafo una volta abbandonato il corpo in acqua.
Tanti sono gli interrogativi anche sull’arma del delitto che potrebbe essere un punteruolo o un paio di forbici, così come il movente, che va dal regolamento di conti al delitto maturato in un contesto di controllo delle piazze di spaccio.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova, comunque proseguono e si sono concentrate anche su un barbershop dove il 19enne seguiva un corso da apprendista, dopo aver lasciato – raggiunta la maggiore età – il centro di accoglienza per minori non accompagnati dove viveva fino a qualche anno fa.
Proprio ieri i carabinieri insieme alla scientifica, hanno effettuato un sopralluogo in un barbershop di Sestri Ponente dove il giovane lavorava. Al vaglio degli investigatori anche le amicizie e gli ultimi contatti del 19enne.
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