27 Aprile 2023
Fonte foto Twitter
Nella notte del 25 aprile a Milano si è consumato l’ennesimo omicidio. La vittima Piero Luigi Landriani, 69enne residente nel quartiere di Corvetto, è stato trovato senza vita nella sua abitazione in via Panigarola 8, in un palazzo popolare dell’Aler, a sud-est del capoluogo lombardo. I colpi rinvenuti sul corpo sarebbero almeno dieci, ma ancora non c’è certezza da parte del medico legale, che ancora non ha potuto stabilire con precisione il numero di colpi inflitti.
Anche la dinamica resta incerta. All’arrivo delle forze dell’ordine, allertate dal 118 alle 23:30 di martedì sera, hanno trovato la coinquilina dell’uomo, una donna brasiliana, che ha riferito di una lite avvenuta poco prima tra Piero Luigi e altri due uomini. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Squadra mobile, guidati da Marco Calì, la lite sarebbe avvenuta all’interno dell’abitazione tre Landriani e due uomini nordafricani per motivi ancora da accertare.
Nonostante il 69enne avesse avuto dei precedenti con la polizia, non pare niente che possa sembrare rilevante al fine delle indagini. Piero Luigi Landriani viene definito dai condomini come un uomo tranquillo, con lievi problemi di salute e perciò accudito dalla donna. Viene ricordato per le sue costanti passeggiate con la sua cagnolina, che proprio domenica scorsa era stata investita da un’auto, dopo essere sfuggita al controllo dei padroni, e subito salvata da altri passanti e portata al canile.
Il racconto della donna 48enne, che dichiara di non aver assistito alla scena poiché in una stanza diversa dal luogo dell’omicidio, però, per gli investigatori non sembra affidabile. A parlare dei continui litigi tra lei e lo stesso Piero Luigi, i vicini che sostengono come l’ultima discussione accesa sia avvenuta proprio martedì sera. A questo si aggiungono anche i rilievi nell’appartamento che mostrano nessuna forzatura alla porta d’ingresso, e ciò porterebbe a pensare che sia stato uno dei due inquilini ad aprire la porta ai presunti assassini. Continua, quindi, il lavoro degli agenti per comprendere cosa sia avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 aprile.
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