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Palermo, email non letta dall'avvocatura comunale: rischio multa da 75 mila euro per il Comune

L'avvocatura comunale di Palermo non legge una mail e dopo 40 giorni scadono i termini per l'invio. Decreto ingiuntivo diventa debito fuori bilancio di 75 mila euro. Zacco (FI): "Riferiscano in aula"

13 Aprile 2023

Palermo, l'avvocatura comunale non legge una mail: a rischio 75 mila euro per il Comune

75 mila euro di debito fuori bilancio. A tanto ammonta la cifra che il Comune di Palermo dovrà pagare dopo aver lasciato scadere i termini per la presentazione dell’opposizione ad un decreto ingiuntivo. Il motivo di tale ritardo ha dell’incredibile: la mail inviata dall’ufficio competente all’avvocatura dell’amministrazione non era mai stata aperta.

L'avvocatura riceve una mail ma non la legge: a rischio 75 mila euro a Palermo

Nel 2016 il Comune di Torino aveva ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti del capoluogo siciliano. La motivazione era stata offerta dal ricovero, e dalle relative spese, di una famiglia presso un centro di accoglienza. La notifica dell’ingiunzione aveva raggiunto Palermo il 15 novembre scorso e due settimane dopo, il 30 novembre, l’ufficio siciliano competente aveva mandato una mail all’avvocatura istituzionale del Comune con le proprie deduzioni. L’avvocatura avrebbe quindi dovuto trasferire le deduzioni del Comune in un atto di opposizione entro 40 giorni dalla data di ricezione.

Non sono ancora chiari i motivi, ma a questo punto la mail diventa lettera morta. Non viene aperta, né inoltrata, e scadono i 40 giorni per l’invio. Il decreto, fino ad allora ingiuntivo, diventa esecutivo: diventa un debito fuori bilancio, dell’ammontare di 75 mila euro. La questione finisce sui banchi del Consiglio Comunale, da cui Ugo Forello, esponente di OSO e componente della commissione bilancio, si rivolge direttamente all’avvocatura istituzionale, considerata responsabile dell’accaduto. "Evidenzio che né il ragioniere generale, né il collegio dei revisori, abituati a fare copia e incolla dei pareri a causa delle centinaia di debiti - commenta Forello - hanno rilevato una responsabilità patrimoniale dell'avvocatura comunale".

Furioso il Consiglio Comunale, Zacco (FI): "Riferiscano in aula"

La richiesta di spiegazioni è bipartisan in Consiglio. Il gruppo Progetto Palermo esprime, con le parole di Mariangela Ganci, preoccupazione per le tempistiche dell’inchiesta. Il timore, dice Ganci, è che se non si dovesse chiudere in fretta la questione, gli interessi potrebbero lievitare ulteriormente. Sempre da Progetto Palermo le fa eco il collega Massimiliano Giaconi, che accusa la maggioranza: “Sottovaluta il peso dei debiti fuori bilancio”. Sempre dall’opposizione Antonino Randazzo (M5S) sottolinea che: “Emergono elementi gravi sul malfunzionamento degli uffici”.

Nel frattempo la maggioranza fa quadrato affinché si chiariscano i motivi dell’errore. "E' necessario che l'avvocatura spieghi in aula che cosa succede", fa sapere Ottavio Zacco dagli scranni di Forza Italia. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Antonio Rini, invece, pone l’accento sul rischio di danno erariale che una mail non aperta potrebbe comportare.

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