Igor il russo pugnala un agente al volto con una piastrella in carcere a Madrid: "Vi ucciderò tutti"

Igor il russo protagonista di un nuovo episodio di violenza stavolta in carcere a Madrid. Teatro della nuova aggressione targata Norbert Feher, meglio noto come Igor il russo, è la struttura nella quale è detenuta dal dicembre 2017. Il copione è molto simile a quello del 2021, quando il killer aveva aggredito cinque agenti con delle mattonelle del bagno della sua cella.

Igor il russo, cosa è accaduto nel carcere di Madrid

Oggi Feher, meglio noto come Igor il russo si trova in carcere di Madrid per scontare gli ergastoli decisi dai tribunali spagnoli e italiani. Giovedì scorso era stato chiamato a testimoniare in videoconferenza sui fatti del 2021. Gli agenti sono arrivati a prelevarlo dall'isolamento quando il killer ha tirato fuori altre piastrelle del bagno con le quali ha tentato nuovamente l'aggressione. Come per gli episodi di due anni fa, le piastrelle erano state attrezzate bene. Il criminale le aveva affilate e dotate di un manico per renderle più maneggevoli. Questa volta Igor aveva ideato anche una sorta di armatura sotto i vestiti, fabbricata con fogli di giornale e riviste per attutire i colpi dei poliziotti. La furia del criminale ha travolto il primo agente, provocando una ferita al volto di 7 centimetri. "Vi ucciderò uno per uno", ha poi strillato agli altri funzionari del carcere. 

Alcuni operatori del carcere madrileno sono stati intervistati sull'accaduto dal sito spagnolo Hoy Aragòn: "Igor è estremamente aggressivo, si sente sempre in guerra e da anni terrorizza chi è incaricato di vigilare sulla sua incolumità".

Sono state ritrovate, nella cella di Igor, anche delle ossa di maiale. Il killer, dopo averle mangiate, le aveva tenute ed affilate per colpire qualche operatore. "La fortuna – hanno affermato le guardie carcerarie – è che siccome aveva già in mano il pugnale fatto con le piastrelle, non ha potuto usare questo osso che, piantato in un collo, ad esempio, potrebbe essere micidiale", concludono.