28 Ottobre 2022
Guardia di Finanza (fonte LaPresse)
Guardia di finanza e Agenzia delle dogane di Trieste hanno intercettato e sequestrato 730 chilogrammi di cocaina, per un valore di mercato di 20 milioni di euro. La sostanza, proveniente dal Perù, era sapientemente nascosta in sacchi di caffè a crudo, per mitigarne l'odore. A segnalare la presenza della cocaina sono stati i cani anti-droga delle unità di controllo speciale.
Si tratta di uno dei più rilevanti sequestri mai fatti nel porto della città di Trieste. La destinazione della cocaina resta ancora da scoprire con ulteriori approfondimenti investigativi. Il suo ritrovamento è stato fatto nei giorni scorsi e la notizia è stata resa nota solo oggi, dopo alcuni accertamenti.
La cocaina era abilmente mischiata ai grani di caffè crudo, probabilmente proprio per confondere l'olfatto dei cani molecolari in caso di controlli. La quantità di cocaina è tale da soddisfare una vasta area di mercato per un medio periodo di tempo.
“Modalità di occultamento ingegnose”, osserva il procuratore capo di Trieste Antonio De Nicolò, che stima in alcuni milioni di euro il valore di mercato dello stupefacente.
Solo pochi mesi fa, nel capoluogo regionale, le Fiamme gialle e le squadre antimafia riuscirono a sequestrare ben 4 tonnellate e mezzo di cocaina, sempre proveniente dal Sudamerica. Colpito duramente il gruppo più importante tra i narcos colombiani ed i gruppi criminali importanti in Italia ed Europa.
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