05 Ottobre 2022
Fonte: Imagoeconomica
Da più parti si continua a discutere criticamente intorno al pontificato di Bergoglio, alla sua legittimità non meno che ai suoi contenuti concreti. Insomma, se è vero che Bergoglio risulta essere un vero e proprio beniamino della società dello spettacolo e del nuovo sinedrio liberal-progressista all'insegna del nichilismo relativista, è anche vero che egli appare figura controversa presso una certa cristianità non ancora convertita alle ragioni del progressismo neoliberista e alle sue determinazioni arcobaleno. In particolare, vi è un "piccolo resto", per citare Ratzinger, che non si piega alla nuova Chiesa progressista e chiusa alla trascendenza, perfettamente allineata con le ragioni della mondanità permeata dal nichilismo relativistico. In particolare, pare che vi siano non pochi elementi del pontificato di Bergoglio che sconfinano direttamente nell'eresia, generando confusione presso i fedeli e stravolgendo dall'interno la dottrina cristiana. Come ad esempio quando Bergoglio riabilita la figura di Giuda abbinandola al nome di "amico". O ancora come quando Bergoglio valorizza la figura di Lutero come "medicina" per la chiesa, quando sappiamo che per la Chiesa Cattolica Lutero non è se non un eretico. Ancora, come quando Bergoglio accoglie in Vaticano il pachamama, il feticcio sudamericano che rappresenta la madre terra: si tratta di vera e propria idolatria, da un punto di vista strettamente teologico. Insomma, senza esagerazioni, pare che Bergoglio pratichi una teologia di rottura rispetto a quella tradizionale, forse anche una teologia che è una antiteologia dacché decostruisce il depositum fidei del Cristianesimo.
di Diego Fusaro
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