25 Agosto 2022
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Dopo il caso del femminicidio di Bologna, parla il procuratore della città Giuseppe Amato che, rispondendo alle critiche, commenta: "Non è un caso di malagiustizia". Ma in molti non sono d'accordo. Per prima la ministra della Giustizia Marta Cartabia che manda degli ispettori a fare luce sull'accaduto. Alessandra Matteuzzi, 56 anni, è stata uccisa a martellate nella sera di martedì 23 agosto 2022. L'ex compagno, Giovanni Padovani, di professione calciatore è stato accusato di omicidio.
"Non si può affatto parlare di malagiustizia", sostiene il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, a proposito del femminicidio di Bologna. La vittima, Alessandra, aveva però denunciato solo poche settimane prima, per stalking, il suo ex compagno, ora fermato dalla polizia e accusato di essere il suo killer. Tale denuncia - ricorda amato - "è stata raccolta a fine luglio, il primo agosto è stata iscritta e subito sono state attivate le indagini, che non potevano concludersi prima del 29 agosto perché alcune delle persone da sentire erano in ferie".
E ancora: "Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto", sostiene il procuratore di Bologna. Secondo Giuseppe Amato inoltre "non emergevano situazioni di rischio concreto di violenza, era la tipica condotta di stalkeraggio molesto". Tuttavia oggi la ministra della giustizia Marta Cartabia ha chiesto agli uffici dell’ispettorato di svolgere con urgenza "i necessari accertamenti preliminari formulando, all’esito, valutazioni e proposte" sull'accaduto.
Ora il calciatore ed ex compagno della vittima attende l'interrogatorio di garanzia ed è accusato di omicidio aggravato dallo stalking. Nei giorni scorso il pm aveva chiesto la convalida dell'arresto a suo carico e la custodia cautelare di Giovanni Padovani in carcere. I parenti della vittima non hanno dubbi: è lui ad averla uccisa. Tuttavia, bisognerà aspettare ancora qualche giorno per avere un esito certo e per dichiarare, eventualmente, Giovanni Padovani colpevole.
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