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Montecatini, il Grand Hotel "La Pace" acquistato dai russi. Operazione da 30 milioni di euro

L'albergo più lussuoso di Montecatini è entrato nelle mani di Karina Boguslavskaya, proprietaria anche della società Kib Holding che ha effettuato l'acquisto. La Toscana una delle mete più gettonate dagli oligarchi

10 Maggio 2022

Grand Hotel

Grand Hotel (fonte @tag43)

I russi sembrano non far caso delle sanzioni e continuano lo shopping in Italia. Legittimamente. Il Grand Hotel di Montecatini è stato infatti appena stato acquistato da Karina Boguslavskaya, imprenditrice 31enne e figlia di Irek Borisovich Boguslavsky, 55 anni, di Kazan, Federazione Russa. Quest'ultimo deputato della Duma, uno dei parlamentari raggiunti dalle sanzioni dell’Unione europea. Non un colpo di poco conto dato che è considerato l'albergo più famoso di Montecatini

Grand Hotel di Montecatini in mano ai russi

L'immobile chiamato Grand Hotel "La Pace" non è stato venduto ora ma prima della guerra, ma dimostra l'affezione verso l'Italia da parte dei russi dove hanno lasciato diversi yacht e ville raggiunti dalle sanzioni ed ora nelle piene mani del governo che non vede l'ora di approfittarne, vendendole magari al miglior offerente. La 31enne imprenditrice è residente a Londra e lo fa sapere Stefano Pucci, l'ex patron dell'albergo che ci ha parlato in queste ore. 

La Toscana sembra essere meta rinomata per i russi, dalla villa Lazzareschi in Lucchesia sequestrata, fino agli yacht, come lo Sheharazade, ormeggiato a Marina di Carrara e appena sequestrato perchè riconducibile a figure vicine allo stesso Vladimir Putin. Ma gli oligarchi sono tanti e non tutti i beni presenti nella regione sono stati congelati. Decine di ville presenti a Forte dei Marmi e in provincia di Siena sono ancora in mano loro. Ma c'è l'esempio della Torre del Gallo a Firenze in mano al patron della società chimica Fedcom, Aleksej Fedoricsev e non ancora raggiunto dalle sanzioni occidentali dovuti allo scoppio della guerra in Ucraina.

Società che ha acquistato il Grand Hotel è intestata a Karina 

La società che ha formalmente completato l'acquisto è italiana con sede a Imola: la "Kib Holding”" Intestata proprio a Karina. Il padre Irek, è entrato nella black list dell’Unione europea per aver votato l’appello della Duma "al presidente della Federazione russa Vladimir Putin sulla necessità di riconoscere la Repubblica popolare di Donetsk e la Repubblica popolare di Luhansk", e per aver "pertanto sostenuto azioni e attuato politiche che compromettono l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina e che hanno destabilizzato ulteriormente l’Ucraina".

 

 

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