31 Luglio 2021
Fonte: Twitter @terra_pianeta
Dopo la Sardegna, anche la Sicilia inizia a "bruciare": la splendida isola al Sud dell'Italia nella giornata di ieri, venerdì 30 luglio 2021, ha raggiunto temperature record e, complice il vento caldissimo, verso sera sono scoppiati diversi incendi in alcune zone periferiche della Regione. Catania la provincia più colpita: scoppia la paura tra gli abitanti che davanti a loro vedono solo fumo nero.
Sono circa 30 gli incendi registrati ieri in periferia: ne sono stati segnalati 15 nella zona fra Paternò, Ragalna e Biancavilla, 14 nel Calatino, ma anche altre 6 richieste di soccorso mandate dai cittadini residenti tra Acireale e Giarre. Sul posto per spegnere le fiamme arrivano subito centinaia di impiegati e volontari dei vigili del fuoco che cercano di risolvere la situazione il prima possibile e rassicurare i più spaventati. A fare impressione è anche il fumo nero altissimo che sovrasta tutte le aree colpite dai roghi.
Intanto i sindaci bloccano il traffico nelle principali città e i vertici dell'aeroporto di Catania - come rende noto la Sac - decidono di sospendere per un paio di ore tutti i voli da e per la provincia siciliana sempre a causa delle fiamme e dell'alto fumo. Si contano decine e decine di interventi aerei che proseguono per tutta la notte anche nel Palermitano, altra area gravemente colpita dai roghi, con particolare attenzione alla zona tra Piana degli Albanesi, Altofonte e San Giuseppe Jato.
Squadre intere di forestali, vigili del fuoco e pompieri chiedono aiuto ai colleghi vicini: “Ormai questo è un incendio unico", dicono i soccorsi durante le operazioni di salvataggio e messa in sicurezza del territorio colpito e dei residenti. "Siamo impegnati in massa e ci sono stati diversi operai che si sono infortunati nel corso dello spegnimento del rogo da terra”.
"Come purtroppo temevamo, a causa delle altissime temperature che già da ieri stiamo registrando in Sicilia, l'Isola è aggredita da incendi di vasta estensione, alcuni dei quali veramente gravi per la devastazione che ne consegue" dice il governatore della Regione Musumeci appena apprende la notizia degli incendi nel Catanese e nel Palermitano. "Una situazione resa ancor più tragica dalla rinnovata azione dei piromani che, come accertato dalle indagini degli inquirenti, appiccano scientificamente il fuoco in più punti causando danni irreversibili al patrimonio boschivo e mettendo a rischio persino l'incolumità delle persone". Dietro ai roghi sembra esserci infatti la mano di uno o più uomini, come sarebbe accaduto anche in Sardegna.
"Si tratta di criminali che, lo ribadiamo, meriterebbero il carcere a vita per azioni scellerate che cancellano identità e storia del nostro territorio, come è accaduto ieri a Portella della Ginestra e Piana degli Albanesi", continua. "Sono vicino alle tantissime persone che, ancora oggi, sono state costrette ad abbandonare le loro case perché minacciate dal fuoco - prosegue Musumeci - e faccio appello a tutti, anche e soprattutto alla luce dell'avviso straordinario diramato oggi dalla Protezione civile regionale, perché si applichino tutte le necessarie misure di prevenzione previste dalla 'allerta rossa' e per limitare - ma preferirei dire per evitare - ulteriori incendi e problemi legati alla eccezionale ondata di calore che riguarderà la Sicilia fino al 6 agosto", conclude il governatore siciliano preoccupato.
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